fonte: www.aia-figc.it
Il Comitato Nazionale dell'AIA, riunitosi a Roma, ha scelto il logo che celebrerà il centenario dalla fondazione dell'Associazione Italiana Arbitri, avvenuta il 27 agosto 1911 a Milano. L'effige, affiancata al logo ufficiale, sarà utilizzata durante tutte le manifestazioni che avranno luogo durante l’anno e, in particolare, verrà posta in evidenza sulle divise che i direttori di gara indosseranno durante la prossima stagione sportiva.
Andrea Marzaloni, assistente CAN A, in visita a Pesaro
di Thomas Bonci, AE OTR
La sezione AIA di Pesaro ha avuto il piacere di ospitare per la riunione tecnica del 28 febbraio 2011 l’amico e collega Andrea Marzaloni, assistente della CAN A.
Nella prima parte della serata si sono approfondite le regole 6 (“Gli assistenti dell’arbitro”) e 11 (“Il fuorigioco”) del Regolamento del Gioco del Calcio mentre nella seconda, Andrea ci ha mostrato alcuni video che lo vedevano coinvolto in episodi di fuorigioco (e non solo) nei campi di Serie A.
Andrea ha cominciato la riunione tecnica spiegando l’importanza del ruolo dell’assistente dell’arbitro. Una volta si chiamavano “guardalinee” (dall’inglese “linesman”) mentre poi hanno assunto la denominazione attuale per evidenziare come queste persone facciano parte a tutti gli effetti (e quindi non solo per la rilevazione dei fuorigioco che rimane, comunque, la priorità) della “squadra arbitrale”. Una squadra che può essere composta da tre persone (la classica terna), da quattro persone (arbitro, assistenti e quarto ufficiale) o addirittura, in alcune competizioni internazionali, anche da sei individui (con la presenza, quindi, di due “arbitri di porta”). I compiti degli assistenti arbitrali sono quelli di: segnalare quando un calciatore deve essere punito per la sua posizione di fuorigioco, segnalare le rimesse laterali, le sostituzioni e gli episodi (falli, scorrettezze e quant’altro) che avvengono al di fuori del campo visivo dell’arbitro. Interessante è stato anche il discorso affrontato sulla regola del Fuorigioco, regola che si è evoluta moltissimo nel corso degli anni. L’IFAB, con i continui aggiornamenti sul Regolamento, ha sempre privilegiato la spettacolarità delle partite e l’aumento del numero dei goal.
Nella prima parte della serata si sono approfondite le regole 6 (“Gli assistenti dell’arbitro”) e 11 (“Il fuorigioco”) del Regolamento del Gioco del Calcio mentre nella seconda, Andrea ci ha mostrato alcuni video che lo vedevano coinvolto in episodi di fuorigioco (e non solo) nei campi di Serie A.
Andrea ha cominciato la riunione tecnica spiegando l’importanza del ruolo dell’assistente dell’arbitro. Una volta si chiamavano “guardalinee” (dall’inglese “linesman”) mentre poi hanno assunto la denominazione attuale per evidenziare come queste persone facciano parte a tutti gli effetti (e quindi non solo per la rilevazione dei fuorigioco che rimane, comunque, la priorità) della “squadra arbitrale”. Una squadra che può essere composta da tre persone (la classica terna), da quattro persone (arbitro, assistenti e quarto ufficiale) o addirittura, in alcune competizioni internazionali, anche da sei individui (con la presenza, quindi, di due “arbitri di porta”). I compiti degli assistenti arbitrali sono quelli di: segnalare quando un calciatore deve essere punito per la sua posizione di fuorigioco, segnalare le rimesse laterali, le sostituzioni e gli episodi (falli, scorrettezze e quant’altro) che avvengono al di fuori del campo visivo dell’arbitro. Interessante è stato anche il discorso affrontato sulla regola del Fuorigioco, regola che si è evoluta moltissimo nel corso degli anni. L’IFAB, con i continui aggiornamenti sul Regolamento, ha sempre privilegiato la spettacolarità delle partite e l’aumento del numero dei goal.
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Il Personaggio della Settimana: Raoul Zizzo
a cura della redazione
L'intervistato di questa settimana è Raoul Zizzo, 25 anni, che è entrato a far parte dell'AIA 8 anni fa. Da 6 mesi arbitra il Futsal e la scorsa settimana ha potuto debuttare nel campionato C2 di calcio a 5. In bocca al lupo a lui per le future partite!
Hai incarichi associativi? Se sì quali? No, nessun incarico.
Che cosa vuol dire per te essere arbitro? Come è cominciata la tua avventura all'interno dell'Associazione Italiana Arbitri? Be c’è un dettaglio importante nella tua domanda ossia essere arbitro…noi siamo degli esempi da seguire dentro e fuori dal campo e dobbiamo essere impeccabili sempre!per cui meglio essere arbitro sempre che farlo per 90’.io ho iniziato un po’ per gioco un po’ per caso. nel 2003 mi arrivò una lettera di invito a frequentare il corso arbitri e io non praticando nessuno sport decisi di tentare!l’esordio lo ricordo ancora fossombrone-fanella 2 a 2 del 24/1/04, oltre all’atmosfera surreale c’era un freddo allucinante! Pero ero contento di quello che era il mio ruolo e stupito da quel potere che mi dava indossare la gloriosa giacchetta nera.
Che suggerimento daresti ad un giovane arbitro? Un giovane arbitro visto da dietro ha la stessa divisa di un arbitro un po’ più anziano, per cui senza timore bisogna andare in campo consapevoli che alle spalle abbiamo una grande associazione che ci sostiene e ci appoggia sempre! Poi la differenza la farà la voglia,la passione e l’umiltà, però all’inizio secondo me è importante non avere timore di essere soli contro 22 ma al contrario quei 22 devono avere timore e rispetto di noi.
Perchè un arbitro, abituato a correre per i campi in erba, dovrebbe provare il Futsal? Be sai dopo 7 anni di calcio fra otp e otr mi sono mancati quegli stimoli e quella voglia, che come ti dicevo prima fanno la differenza, e semplicemente ho capito un po’ da solo e un po’ grazie al grande Foscoli che bastava avere il coraggio di rimettermi in gioco! Il calcio a 5 in questi primi 6 mesi gia mi sta ripagando alla grande con un bel debutto in C2 e di questo ringrazio Luca veramente ma anche Paolo Giammarchi che mi sta offrendo questa grande opportunità.
Qual è secondo te la caratteristica principale di un arbitro? Chi è il tuo arbitro preferito? Un arbitro secondo me deve avere personalità. Se scendi in campo con la paura di sbagliare hai gia perso la tua partita perché un giocatore lo capisce da come arrivi al campo! Per cui io sono l’arbitro designato per questa partita e il migliore in grado di arbitrarla, poi posso sbagliare come un giocatore sbaglia un goal o un allenatore sbaglia la sostituzione. Con la giusta umiltà si può sempre migliorare ovviamente divertendosi! Guardando qualche partita ultimamente dico Tagliavento, ha un carattere d’acciaio e nessuno fiata!!! Impressionante..
Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual è l'aneddoto più curioso? La partita che sicuramente non dimenticherò mai resterà un derby di 1 ctg tra Schieti e Casinina.Ma non tanto per la partita in se ma perché in quel periodo abitavo a 2 km da Schieti e lavoravo a Casinina per cui conoscevo praticamete tutti dai capitani ai tifosi! Be alla fine la partita è andata bene ma non ti nascondo che quella è stata forse l’unica volta in cui mi sono trovato un po’ in imbarazzo. Bè ogni arbitro ha i suoi aneddoti, io essendo un giocherellone a volte cerco di stemperare le tensioni con delle battute! Una volta ad esempio in una partita di 3 ctg e un giocatore protestando mi ha detto “ma lo vedi che mi ha preso per la mano?” io fischio e tutti pensavano ad un’ammonizione e gli rispondo ”e si vede che ti voleva bene” e ti lascio immaginare l’ilarità generale..