FIFA: No allo scaldacollo

fonte: www.sportmediaset.it
 
Totti, Balotelli, Tevez, Buffon, Julio Cesar e tanti altri big del pallone dovranno, il prossimo inverno, cambiare look. Dal prossimo 1° luglio, infatti, sarà vietato giocare con lo scaldacollo. Lo ha deciso l'International Board, l'ente che stabilisce le regole del calcio, secondo il quale l'accessorio utilizzato da molti giocatori per proteggersi dal freddo potrebbe rivelarsi, in particolari situazioni di gioco, pericoloso per l'incolumita'.

Nati in Premier League gli scaldacollo hanno fatto tendenza, allargandosi a macchia d'olio: in inglese si chiamano 'snoods' (termine che un tempo indicava le 'retine' usate per raccogliere i capelli delle donne). Molto amate da tanti campioni, le 'sciarpe' - spesso nere - vengono sfoggiate in maniera massiccia anche se sono state condannate all'estinzione. L'IFAB (International Football Association Board) ne ha proibito l'uso a partire dalla prossima stagione. Il perche' lo ha spiegato un portavoce della Fifa: nel caso in cui un giocatore stesse andando in rete e un avversario lo afferrasse per lo scalda-collo, questo potrebbe provocare anche serie lesioni.

Le fasce anti freddo fanno ormai parte del kit del giocatore moderno e - fuori dal campo - sono fashion e modaiole: una volta, erano i cerchietti per i capelli a spopolare sui campi, poi l'onda anomala dei tatuaggi che restano una fissazione per molti sportivi. In un 'corredo' che si rispetti non possono mancare polsini, guanti, orecchini e altri accessori vezzosi. L'International Board ha richiamato alla sobrieta', cercando di mettere ordine fra i colori delle divise: gli scaldamuscoli che fasciano le cosce dei giocatori devono essere obbligatoriamente in tinta con il pantaloncino. La mania dell'inutile ha disgustato Sir Alex Ferguson il quale detesta le fasce perche' intaccano la virilita' dei suoi atleti: ''Siamo uomini veri, non femminucce''. Opposto il parere di Arsene Wenger che ha colto l'aspetto preventivo delle fasce, riparando i giocatori dai malanni

Le fasce si sono diffuse rapidamente e piacciono soprattutto ai piu' giovani. Un nostalgico Roy Keane chiede al calcio di essere piu' semplice. Una volta bastavano una maglietta e un paio di pantaloncini, a volte anche di 'seconda mano', ereditate da un giocatore che andava via. Pochi fronzoli in campo: ''Guanti, sciarpe, cappelli, scalda-collo non c'erano ai miei tempi. Sono un vezzo moderno che ha reso il calcio piu' 'soffice', lo ha rammollito. Non so nemmeno come facciano i giocatori a concentrarsi con tutta quella roba addosso''. 

La FIFA ha deciso: "A Euro 2012, cinque arbitri"

fonte: www.arbitri.com
 
LONDRA - Arbitraggio a cinque a Euro 2012. Lo ha deciso nel corso della riunione che si è tenuta a Newport, in Galles, l'International Football Association Board (Ifab), l'organo incaricato di definire le regole di gioco nel calcio. La Fifa ha però respinto ancora una volta l'uso della tecnologia per i gol fantasma. Agli Europei del prossimo anno in Polonia e Ucraina gli arbitri di ogni partita saranno dunque cinque: il direttore di gara, i due assistenti sulle linee laterali e altri due nei pressi di ogni porta.
 
LA RIUNIONE - Ma nella riunione di oggi l'Ifab ha analizzato anche un rapporto sugli esperimenti condotti tra il 7 e il 13 febbraio a Zurigo riguardo alle tecnologie atte a prevenire i famigerati gol fantasma. Dieci erano sistemi elaborati da altrettante compagnie ma nessuno è riuscito " a soddisfare tutti i requisiti fissati lo scorso 20 ottobre", ovvero: "la tecnologia dovrà essere utilizzata solo sulla linea di porta" e solo per stabilire se un gol "è stato segnato o no". Il superamento della linea di porta dovrà essere immediatamente e automaticamente confermato entro un secondo e il verdetto dovrà essere comunicato solo agli ufficiali di gara. L'Ifab, comunque, non chiude la porta e ha acconsentito a un ulteriore anno di sperimentazioni e ha annunciato una riunione straordinaria per discutere ulteriormente dei test sui giudici di porta e sulla tecnologia per i gol fantasma al termine della stagione 2011-12.

Sepp Blatte però non chiude le porte. "Sulla tecnologia per il gol fantasma andremo avanti con i test e ne ridiscuteremo alla riunione dell'Ifab dell'anno prossimo a Londra, quando sarà presa una decisione finale - ha detto Blatter al termine dell'incontro di Newport - Se funziona, l'International Board dirà sì alla tecnologia e a quel punti non ci saranno problemi per averla ai Mondiali del 2014 in Brasile". Ma per la prossima Coppa del Mondo non è escluso che, anzichè la tecnologia, la Fifa opti per i giudici di porta. L'Ifab ha infatti dato il via libera per i cinque arbitri a Euro2012 "ed è con molto ottimismo che dico che potremo avere i giudici di porta anche nel 2014", ha aggiunto Blatter.

Il Personaggio della Settimana: Gabriele D'Alessio

a cura della redazione
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Gabriele D'Alessio (22 anni - 3 di tessera) è un giovane arbitro della sezione di Pesaro che sta arbitrando le partite più importanti di Seconda categoria. Complimenti e in bocca al lupo per la sua avventura all'interno dell'Associazione.
 
Com’è cominciata la tua avventura all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri e come ti trovi attualmente? La mia avventura all’interno della Associazione nasce da una grande passione per il calcio respirata in casa di mio nonno. Ho sempre seguito, all’inizio, le partite della mia squadra del cuore. Poi man mano ho seguito anche le altre e ho capito che volevo far parte del mondo del calcio e considerato che a pochi km da casa c’era l’Aia di Casarano (LE), ho deciso di iscrivermi e di farne parte. Oggi, per motivi di studio, mi trovo a far parte della sezione di Pesaro e ne sono orgoglioso perché è un ambiente molto conviviale, serio e dinamico.
 
Che suggerimento daresti ad un giovane arbitro? Forse, sono ancora troppo giovane per dispensare consigli e quindi gli direi di essere in campo fermo nelle decisioni, imparziale, leale nei confronti delle due squadre.

Cosa vuol dire per te essere arbitro? Essere arbitro per me  significa praticare uno sport che mi entusiasma, che mi ha aiutato molto a maturare accettando le regole non solo calcistiche ,ma più in generale le regole della vita sociale, dello stare insieme e perché no, mi ha permesso di guadagnare qualche soldino per non gravare sui miei genitori per qualsiasi cosa.

Come definiresti il tuo modo di arbitrare? Chi è il tuo arbitro preferito? Questa domanda dovrebbe essere rivolta ad un osservatore. Io in campo do il meglio di me, ma sono convinto di avere ancora molta strada da fare per essere all’altezza del mio mito: l’arbitro inglese Howard Melton Webb.

Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual’ è l’aneddoto più curioso? Tenendo conto che far parte dell’Aia per me non è solo 90 minuti su un terreno di gioco ricordo ben volentieri l’aria che si respira all’interno della nostra sezione tutte le volte che mi trovo a parlare e scherzare con tutti i miei amici e colleghi, ma che prima di tutto voglio considerare amici, perché come dice qualcuno, le amicizie restano per sempre. Mi dispiace solo che stando un po’ lontano da Pesaro non mi è possibile essere sempre presente agli appuntamenti con i miei amici colleghi. L’aneddoto o gli aneddoti più curiosi risalgono alle mie prime partite quando ancora non avevo esperienza e facevo tante di quelle sciocchezze che se ora ci penso mi metto a ridere.

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