Filippo Merchiori (CAN B) ospite a Pesaro

di Ilaria Cleri, AE OTS - Foto di Thomas Bonci
 
ImageAncora una volta gli associati pesaresi hanno avuto l’onore di assistere ad una riunione tecnica di grande spessore. Lunedì 7 febbraio, infatti, ospite della nostra sezione è stato l’arbitro Filippo Merchiori della sezione di Ferrara, neo promosso in Can B. Dopo essere stato presentato alla platea dal Presidente Massimo Del Prete, il quale ha tracciato un breve excursus sulla carriera del giovane collega, ha lasciato la parola al protagonista della serata. Con grande semplicità ed umiltà, il fischietto estense ha intrattenuto i presenti in una vivace ed appassionante riunione, riportando alcuni frammenti del suo recente trascorso arbitrale, molti dei quali fino a ieri vissuti nei campi di Serie C ed oggi nei campi di Serie B, limitando dunque gli aspetti prettamente tecnici.
Fondamentale, ci ricorda Filippo, è sentirsi sempre una squadra quando si scende in campo, senza separare la figura dell’arbitro da quella dell’assistente, in quanto l’una non può prescindere dall’altra nella riuscita di una buona direzione di gara, perché come si gioisce assieme dopo una bella prestazione, si è dispiaciuti allo stesso modo dopo un errore.
Tra gli aspetti più importanti toccati dal nostro illustre ospite è sicuramente quello che riguarda l’essere arbitro, un concetto molto semplice se lo si fa coincidere con l’essere se stessi, senza mai snaturare la propria persona; lo stesso vale in campo, prosegue Filippo, bisogna avere la capacità di ascoltare i consigli di chi segue il nostro percorso di crescita e di saper “rubare” con l’occhio dai nostri colleghi più bravi, tutto ciò abbinato ad una grande umiltà e dalla voglia di migliorarsi sempre.

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Il Personaggio della Settimana: Davide Tamburini

a cura della redazione
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Questo numero della rubrica è dedicato a Davide Tamburini, giovane arbitro (18 anni) che sta dirigendo le partite più importanti di Seconda Categoria a soli 3 anni di tessera. In bocca al lupo a Davide sperando che tutti i suoi sogni e le aspettative possano essere raggiunti.
 
Hai incarichi associativi? Se sì quali? No, al momento non ho nessun incarico associativo.

Che cosa vuol dire per te essere arbitro? Per me essere arbitro è una passione, mi è sempre piaciuto il calcio, guardare le partite, seguire i vari campionati e tutte le altre cose inerenti; ma poiché, per un motivo o per un altro, non ho mai fatto parte di una squadra, ho pensato che fare l’arbitro era modo per stare dentro al calcio anche senza giocarlo; questa scelta è stata azzeccatissima e ancora oggi sono contento di averla fatta! Per me l’arbitro è la figura più importante del calcio perché senza di lui la partita non può cominciare e avere questa grande responsabilità mi fa sentire sicuro di me e mi consente di arbitrare al meglio.

Che cosa diresti ad un giovane come te per convincerlo a diventare arbitro? Beh, cosa gli direi…sicuramente che è un modo per conoscere nuovi amici, che una volta diventato arbitro ti senti come all’interno di una grande famiglia che ti aiuta a crescere sia sotto l’aspetto sportivo che sotto quello umano, che se ci metti impegno, passione e voglia di imparare avrai sicuramente delle grandissime soddisfazioni…in pratica gli direi che essere arbitro è bello!

Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual è l'aneddoto più curioso? Sicuramente l’evento più bello in questi due anni e mezzo che sono qui è stato nel giugno del 2010 quando alla festa sezionale ho ricevuto il premio Mattiello direttamente dalle mani di Tagliavento! È stato un momento molto emozionante e non me lo aspettavo minimamente; quel giorno avrei dovuto avere anche un altro impegno, ma visto che il pres ha insistito che io andassi ho rinunciato a tutto e sono andato…che bella giornata!!

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Il Personaggio della Settimana: Alessandro Paolini

a cura della redazione
 
Alessandro Paolini, 27 anni (di cui 12 di tessera), è uno dei due arbitri della sezione di Pesaro che all'inizio della stagione sportiva 2010/2011 è stato promosso alla CAI, primo organo tecnico di livello nazionale. Attualmente Alessandro arbitra partite di Promozione ed Eccellenza in giro per tutta Italia!! In bocca al lupo e buon divertimento.
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Hai incarichi associativi? Se sì quali? Purtroppo essendo uno studente fuori sede e stando tutta la settimana a Bologna mi resta molto difficile ricoprire incarichi associativi. Comunque a parte questo, tutte le volte che posso vado sempre a vedere molto volentieri qualche giovane collega, inoltre, mi è capitato di accompagnare diversi nuovi arbitri nelle loro prime partite e devo dire che è stata un'esperienza sicuramente piacevole, anche se vuol dire che passano gli anni!
 
Che cosa vuol dire per te essere arbitro? Essere Arbitro per me vuol dire essere sempre al di sopra delle parti delle situazioni e degli eventi, essere un'atleta, essere un partecipante attivo di quello che per me è lo sport più bello del mondo (insieme al basket!) e soprattutto essere uomini veri.
 
Che suggerimento daresti ad un giovane arbitro? Non sono assolutamente una persona che si sente di poter dire ad altri cosa fare o non fare, ma il suggerimento che mi sento di dare è quello di arbitrare primariamente per divertirsi, di cogliere tutte le situazioni che ci capitano per arricchirci umanamente, per conoscere città/paesini/frazioni nuove oltre alla nostra Provincia/Regione/Nazione, imparare culture nuove, ma soprattutto IMPARARE A DIVENTARE UOMINI che potrà sembrare un una cosa detta così per dire, ma non lo è!
 
Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? Che emozioni hai provato quando sei stato promosso dal CRA alla CAI? Di ricordi belli ce ne sono tanti, e vorrei dirtene più di uno. Posso?! Grazie della concessione, molto gentile!! Il primo è stato quando ho ricevuto il Premio Mattiello qualche giorno prima di "fare" la finale del campionato Allievi; altro bel momento è quello della finale play off di seconda categoria in campo neutro ad Urbania con lo stadio tutto pieno; infine per quanto possa sembrare stupido è l'emozione provata ad entrare per la prima volta per il sopralluogo nel terreno di gioco del Riviera della Palme (stadio di San Benedetto del Tronto) VUOTO. Non saprei dirti qual è quello che ricordo più volentieri, anche perché ognuno di questi mi è capitato in momenti diversi della mia vita e nel momento in cui  li ho vissuti sono stati davvero emozionanti. Per quel che riguarda il passaggio alla CAI, è stata una grande gioia e motivo di soddisfazione anche se ad essere sinceri, dopo due stagioni nelle quali sono stato il primo degli esclusi, un po' me l'aspettavo!!

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