Il Personaggio della Settimana: Manuel De Luca
a cura della redazione
Questa settimana la nostra rubrica è dedicata a Manuel De Luca, uno dei più giovani arbitri marchigiani ad aver debuttato (a soli 18 anni) nel campionato di Promozione. In bocca al lupo a lui da parte di tutta la sezione, sperando che un giorno possa arbitra
re ad altissimi livelli.
Hai incarichi associativi? Se sì quali? Sono "docente" del corso nuovi arbitri a Pesaro.
Che cosa vuol dire per te essere arbitro? Essere arbitro è un divertimento, una passione, un sano stile di vita, una “corsa”. E’ iniziato come un hobby ma sta diventando sempre più avvincente.
Che cosa diresti ad un giovane come te per convincerlo a diventare arbitro? Diventare arbitro significa entrare a far parte di un gruppo di persone fantastico, vuol dire vedere il calcio da un'altra angolazione... quella giusta direi. Senza contare tutti i vantaggi che ne vengono a seguire. E’ questo che consiglierei ad un giovane per convincerlo a diventare arbitro.
Quali sono state le emozioni che hai vissuto nel debutto in Promozione essendo così giovane? Il debutto in promozione è stato un momento bellissimo. Ho rivissuto le emozioni della prima partita. In terna inizia un nuovo tipo di arbitraggio, cambiano molte cose. Spero di riuscire a farne molte quest'anno.
Come definiresti il tuo modo di arbitrare? A chi ti ispiri e qual è il tuo arbitro preferito? Il mio modo di arbitrare è semplice, senza troppi fronzoli. Non mi piace fare il protagonista ma tengo molto alla mia personalità che ritengo indispensabile in campo! Non mi ispiro ad un arbitro in particolare, devo ancora imparare molto e concentrarmi su uno stile mio. Comunque l'arbitro che stimo maggiormente è il nostro Emidio Morganti! Credo che sia un arbitro completissimo e la sua personalità gli permette di affrontare partite molto complicate con il massimo della naturalezza.
Un tuo pregio ed un tuo difetto? Pregio arbitrale? Corro molto e sono capace a gestire bene i calciatori. Difetto: ce ne sono troppi ahahha. Forse parlo troppo in campo. Pregio nella vita? costanza e impegno massimo in ogni cosa che mi appassiona. Difetto: testa dura, durissima.
Qual è l’obiettivo che speri di raggiungere in questa stagione? Entro la fine della stagione spero di riuscire a debuttare in eccellenza!! speriamo che dio la mandi buona.
Il Personaggio della Settimana: Ilaria Cleri
a cura della redazione
Ilaria Cleri è
arbitro dal 2005. Cominciando giovanissima questa esperienza ha potuto, a soli 19 anni, debuttare nel campionato di seconda categoria la scorsa settimana. Ma questo è solo l'inizio. In bocca al lupo a lei per la sua avventura all'interno del fantastico mondo dell'arbitraggio.
Hai incarichi associativi? Se sì, quali? No, ma collaboro volentieri per tenere aggiornato il sito sezionale.
Come è cominciata la tua avventura all'interno dell'Associazione Italiana Arbitri e come ti trovi attualmente? Seguo il calcio fin da piccola e la curiosità di conoscere la figura dell’arbitro e le regole del gioco del calcio mi ha spinto ad intraprendere quest’avventura. “Purtroppo”, però, quando presi questa decisione avevo solo 13 anni, così ho dovuto aspettare un anno e mezzo prima di frequentare il corso e diventare a tutti gli effetti un arbitro. Oggi dico a tutti che è stata una bellissima scelta che mi diverte, mi gratifica e soprattutto mi ha portato ad incontrare tanti veri amici.
Che cosa diresti ad un giovane come te per convincerlo a diventare arbitro? Consiglio a tutti di intraprendere quest’ avventura, indipendentemente dall’età, perché l’arbitraggio è uno sport unico: forma il carattere e insegna a rapportarsi con le persone attraverso il dialogo, due qualità molto importanti non solo nell’arbitraggio ma, più in generale, nella vita quotidiana. Scendere in campo è sicuramente il momento più atteso e divertente per un arbitro, ma soprattutto consiglierei ad un giovane di frequentare assiduamente la vita associativa perché è lì che si intrecciano amicizie e si resta legati a quest’ambiente.
Descrivici le emozioni che hai provato nel tuo debutto in seconda categoria. Il debutto in Seconda categoria è stato un momento molto emozionante non solo all’interno dei 90’ di gioco. Quando ho letto la designazione il mio primo pensiero è andato ad un anno e mezzo fa quando pensavo che per un problema fisico non sarei più scesa in campo… e invece eccomi a fischiare un altro esordio. Come tutte le settimane ho aspettato la gara con gioia e con un pizzico d’emozione (nei primi minuti si è vista eccome…), è andata benino anche se c’è sempre tanto da migliorare, ma sicuramente farò tesoro dei consigli di un osservatore esperto come Carrubba. E poi, tra i tanti “in bocca al lupo” che ho ricevuto, c’è stato anche quello speciale del mio idolo Rizzoli!!! Infine, un grande “grazie” va a tutte le persone che in questi 5 anni di attività hanno contribuito al mio processo di crescita come persona, in primis, e come arbitro e poi a tutti coloro che mi vogliono bene (famiglia, amici…) che sono quelli che fanno i sacrifici più grandi nel sopportare la nostra assenza quando il fine settimana seguiamo la nostra passione.