Il Personaggio della Settimana: Davide Tamburini
a cura della redazione

Questo numero della rubrica è dedicato a Davide Tamburini, giovane arbitro (18 anni) che sta dirigendo le partite più importanti di Seconda Categoria a soli 3 anni di tessera. In bocca al lupo a Davide sperando che tutti i suoi sogni e le aspettative possano essere raggiunti.
Hai incarichi associativi? Se sì quali? No, al momento non ho nessun incarico associativo.
Che cosa vuol dire per te essere arbitro? Per me essere arbitro è una passione, mi è sempre piaciuto il calcio, guardare le partite, seguire i vari campionati e tutte le altre cose inerenti; ma poiché, per un motivo o per un altro, non ho mai fatto parte di una squadra, ho pensato che fare l’arbitro era modo per stare dentro al calcio anche senza giocarlo; questa scelta è stata azzeccatissima e ancora oggi sono contento di averla fatta! Per me l’arbitro è la figura più importante del calcio perché senza di lui la partita non può cominciare e avere questa grande responsabilità mi fa sentire sicuro di me e mi consente di arbitrare al meglio.
Che cosa diresti ad un giovane come te per convincerlo a diventare arbitro? Beh, cosa gli direi…sicuramente che è un modo per conoscere nuovi amici, che una volta diventato arbitro ti senti come all’interno di una grande famiglia che ti aiuta a crescere sia sotto l’aspetto sportivo che sotto quello umano, che se ci metti impegno, passione e voglia di imparare avrai sicuramente delle grandissime soddisfazioni…in pratica gli direi che essere arbitro è bello!
Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual è l'aneddoto più curioso? Sicuramente l’evento più bello in questi due anni e mezzo che sono qui è stato nel giugno del 2010 quando alla festa sezionale ho ricevuto il premio Mattiello direttamente dalle mani di Tagliavento! È stato un momento molto emozionante e non me lo aspettavo minimamente; quel giorno avrei dovuto avere anche un altro impegno, ma visto che il pres ha insistito che io andassi ho rinunciato a tutto e sono andato…che bella giornata!!

Questo numero della rubrica è dedicato a Davide Tamburini, giovane arbitro (18 anni) che sta dirigendo le partite più importanti di Seconda Categoria a soli 3 anni di tessera. In bocca al lupo a Davide sperando che tutti i suoi sogni e le aspettative possano essere raggiunti.
Hai incarichi associativi? Se sì quali? No, al momento non ho nessun incarico associativo.
Che cosa vuol dire per te essere arbitro? Per me essere arbitro è una passione, mi è sempre piaciuto il calcio, guardare le partite, seguire i vari campionati e tutte le altre cose inerenti; ma poiché, per un motivo o per un altro, non ho mai fatto parte di una squadra, ho pensato che fare l’arbitro era modo per stare dentro al calcio anche senza giocarlo; questa scelta è stata azzeccatissima e ancora oggi sono contento di averla fatta! Per me l’arbitro è la figura più importante del calcio perché senza di lui la partita non può cominciare e avere questa grande responsabilità mi fa sentire sicuro di me e mi consente di arbitrare al meglio.
Che cosa diresti ad un giovane come te per convincerlo a diventare arbitro? Beh, cosa gli direi…sicuramente che è un modo per conoscere nuovi amici, che una volta diventato arbitro ti senti come all’interno di una grande famiglia che ti aiuta a crescere sia sotto l’aspetto sportivo che sotto quello umano, che se ci metti impegno, passione e voglia di imparare avrai sicuramente delle grandissime soddisfazioni…in pratica gli direi che essere arbitro è bello!
Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual è l'aneddoto più curioso? Sicuramente l’evento più bello in questi due anni e mezzo che sono qui è stato nel giugno del 2010 quando alla festa sezionale ho ricevuto il premio Mattiello direttamente dalle mani di Tagliavento! È stato un momento molto emozionante e non me lo aspettavo minimamente; quel giorno avrei dovuto avere anche un altro impegno, ma visto che il pres ha insistito che io andassi ho rinunciato a tutto e sono andato…che bella giornata!!