Dal 3 al 6 settembre 2014 si è svolto il consueto raduno pre-campionato della sezione di Pesaro, quest'anno tenutosi nella località di Carpegna (PU), nell'entroterra pesarese. Sono stati quattro giorni intensi di lavoro, alla stregua di qualsiasi altro raduno di organi tecnici nazionali. Infatti, i lavori si sono svolti in tutte le fasce orarie: mattina, pomeriggio e sera. In tutte le occasioni, i giovani arbitri si sono fatti trovare sempre attenti e concentrati e questo dimostra la loro voglia di appartenere a questa grande associazione nonché la passione per questo ruolo. Ovviamente, non sono mancati i momenti di svago e divertimento che da sempre caratterizzano questo tipo di incontri.
Dopo le classiche disposizioni illustrate dal Presidente Luca Foscoli e dai suoi collaboratori, è stata la volta della spiegazione della Circolare n.1 da parte del Coordinatore del Settore Tecnico, Marcello Marcato, accompagnato dal collega componente Lorenzo Bonello. Entrambi sono arrivati in Carpegna direttamente dal raduno di serie D di Sportilia: i tanti chilometri di strada percorsi hanno dimostrato la loro volontà di non mancare a questo nostro appuntamento. Insieme a loro, era presente al raduno, per tutta la sua durata, Massimo Del Prete, componente anche lui del Settore Tecnico (modulo Mentor & Talent CRA Marche) nonché associato della nostra sezione. Grazie al contributo di Massimo, si sono svolti, nei giorni seguenti, i quiz, i lavori di gruppo (incentrati su episodi di: condotta violenta, falli di mano e condotta gravemente sleale) ed i colloqui individuali.
Inoltre, molto interessante è stata la lezione tenuta dal vicepresidente Marco Cesa
roni che quest'anno ricoprirà l'incarico di organo tecnico, insieme a Claudio Gasparini e al Presidente Luca Foscoli. In particolare, Marco si occuperà del settore giovanile e scolastico e juniores, insieme ai collaboratori Michele Redaelli e Tomas Pagnetti. L'intervento era incentrato sulla sua storia personale: da giovane arbitro che calcava i campi della provincia fino ad arrivare ad arbitrare la Serie D. Poi la difficile decisione di dover lasciare il terreno di gioco (come arbitro) per mettersi in gioco in questo nuovo ruolo di osservatore ed organo tecnico. Il minimo comune multiplo che ha caratterizzato tutti i passaggi della sua carriera arbitrale è stato il concetto di “squadra”. Già, poiché in campo alla domenica non si è soli: c'è un'intera sezione che tifa per te, che ti supporta quando le cose non vanno per il verso giusto, che sa difenderti nei momenti opportuni, che gioisce quando invece è il momento di festeggiare eventuali promozioni. La sezione, in questo senso, deve essere un luogo in cui si condividono esperienze e si rafforzano entusiasmo e passione per questo nostro difficile “mestiere”. Ecco, dunque, che solo frequentando la sezione e ascoltando i consigli dei più esperti, si riesce a crescere tecnicamente (e direi anche umanamente) in modo opportuno.