Arbitri di porta? Gli allenatori dicono di sì

fonte: www.arbitri.com / Eurosport

Gli allenatori dei più blasonati dei club europei hanno manifestato il loro sostegno alla sperimentazione dei due assistenti di porta, che proseguirà nelle competizioni europee per club per i prossimi due anni. I tecnici si sono dichiarati favorevoli in occasione del "Forum Uefa degli Allenatori dei Club Elite", in cui la Federcalcio europea incontra i tecnici per discutere argomenti di interesse reciproco e analizzare proposte di sviluppo e ulteriore miglioramento del calcio.
La sperimentazione, adottata per la prima volta nella scorsa Europa League, prevede che l'arbitro, i due assistenti di linea e il quarto uomo siano affiancati da due assistenti di porta, che hanno il compito di concentrarsi sugli incidenti in area di rigore come le trattenute e le spinte sui calci piazzati.
"Gli allenatori sono ottimisti e si preparano ad accogliere la sperimentazione - commenta il direttore tecnico Uefa, Andy Roxburgh - Sanno che la via tecnologica puo' essere problematica e vorrebbero metodi più umani ove possibile. Si tratta di un esperimento per ridurre al minimo gli errori, e tutti pensano che valga la pena provare. Il ruolo degli assistenti di porta è nuovo e deve essere perfezionato. Avere due occhi in più in area di rigore sara' d'aiuto in caso di incidenti gravi - aggiunge Roxburgh - Inoltre c'è l'effetto deterrente, poichè i giocatori potrebbero spintonarsi meno se sanno che c'e' una persona in piu' che li guarda".
Dopo la decisione presa a luglio dalla International Football Association Board (Ifab), la sperimentazione proseguira' nelle stagioni di Champions ed Europa League 2010/11 e 2011/12, nonche' nella Supercoppa Europea 2011.
Al Forum di Nyon hanno partecipato, tra gli altri, Massimiliano Allegri (Milan), Carlo Ancelotti (Chelsea), Didier Deschamps (Marsiglia), Sir Alex Ferguson (Manchester United), Pep Guardiola (Barcellona), Josè Mourinho (Real Madrid) e Claudio Ranieri (Roma).

Nicchi: "Il calcio del futuro è senza moviola"

fonte: www.aia-figc.it

“Senza più l’uso distorto della moviola si torna a parlare di calcio, questa deve essere la strada da seguire per il futuro” – così si è espresso il Presidente dell’Aia Marcello Nicchi commentando la prima giornata di campionato senza la moviola della Rai che ha scelto di abbassare i toni.
La scelta di eliminare i replay per evidenziare ogni domenica gli errori arbitrali è stata molto apprezzata da Nicchi e da tutto il movimento arbitrale italiano.
"Non far vedere gli episodi alla moviola - ha aggiunto il presidente dell'Aia -,non significa non far vedere le cose che accadono, ma farle vedere e farle giudicare dalla gente, dalla quale si sono avuti già commenti positivi". Nicchi ha posto l'accento sull'utilità di questo nuovo percorso deciso in primis dalla Rai, nella speranza che anche altre testate sportive decidano di fare lo stesso. "Far vedere immagini dubbie a caldo non serve a nulla, è più utile attendere un secondo momento più sereno per aiutare tutto il movimento a debellare la violenza nel calcio. Pensiamo - ha spiegato ancora Nicchi - ai tanti arbitri che ogni domenica nei campetti di periferia sono protagonisti di episodi spiacevoli, l'assenza della moviola può aiutare anche sotto questo aspetto".

CAN D, penultimo giorno di raduno

fonte: www.aia-figc.it

Si avvia a conclusione il raduno pre campionato degli arbitri della Can D, giunto alla penultima giornata. Anche oggi i ragazzi hanno sostenuto una doppia seduta di allenamento, differenziato in base agli arbitri impegnati domenica e a quelli che osservano il turno di riposo. Dislocati sui vari campi, come gli altri giorni, sono stati seguiti dal preparatore atletico Marco Lucarelli, dal componente del modulo della preparazione atletica del Settore tecnico Vincenzo Gualtieri e da tutto il personale dello staff. In visita al raduno anche il responsabile del modulo, Rosario Andrea Carlucci. Al ritorno in sala ad attendere i promettenti fischietti il responsabile del modulo bio–medico, Angelo Pizzi, che ha offerto ai presenti validi consigli sulla prevenzione degli infortuni, sull’alimentazione e sull’idratazione, spaziando anche sull’importanza della comunicazione e in particolar modo sulle sue modalità, quindi elargendo validi consigli sul rapporto con i calciatori in campo. A seguire è stata la volta del saluto di Stefano Farina, responsabile della Can Pro, fino alla scorsa stagione commissario della Can D.  Un ruolo fondamentale in questo raduno, a tutela della salute dei giovani associati, stanno rivestendo i componenti del modulo bio –medico, presenti invece tutti i giorni: Sandro Ragazzoni, Rosario Sciuto e Antonio Vico. I medici sono stati impegnati nelle visite consistenti il controllo del certificato d’idoneità sportivo - agonistica, lo stato generale dell’arbitro, la misurazione del visus, la rilevazione di peso e altezza, e il calcolo del Bmi (Indice di massa corporea). Quest’ultimo eseguito in questi giorni sugli arbitri e nei giorni scorsi sugli assistenti. Gli stessi medici sono stati altresì impegnati costantemente sui campi di allenamento e durante l’esecuzione dei test atletici.
Per l’assistenza sotto il profilo prettamente tecnico e regolamentare sono stati invece presenti il vice responsabile del settore tecnico, Sabrina Rondoletti, e il coordinatore Marco Falso, che nei giorni scorsi hanno illustrato la Circolare n. 1e somministrato i test tecnici interattivi agli arbitri.
Il responsabile Tarcisio Serena e i suoi componenti sempre oggi hanno intrattenuto gli arbitri con un’importantissima riunione tecnica, soffermandosi sull’uniformità di valutazione in genere, puntando poi i riflettori sui falli di mano, quindi nel giudicare situazioni di gioco con l’aiuto di slide e filmati.
Altro argomento di primaria importanza trattato è stata l’intesa con gli assistenti. Il commissario Serena ha battuto molto sulle rispettive competenze e sulle fasi di preparazione della gara, quindi sulle diposizioni che gli arbitri devono dare ai collaboratori di linea, nel rispetto di un quadro delineato e preciso, sempre per far valere una delle prerogative principali, l’uniformità di giudizio.

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