Raduno CAI, la visita di Nicchi e Serena
fonte: www.aia-figc.it
Giornata di check-in e check-out a Sportilia sabato 11 settembre a Sportilia, che ha visto arbitri ed osservatori darsi il cambio nelle camere del centro sportivo. Ultimo dei tre giorni di raduno per i ragazzi della CAI che hanno lasciato Spinello dopo le ultime disposizioni della Commissione e gli incontri con il responsabile della CAN D Serena ed il Presidente nazionale dell’AIA Nicchi. Si inizia con le indicazioni di Caprini e Preziosi sul rapporto tra arbitri ed assistenti, per il quale si è dedicata molta attenzione alla cura dell’approccio con i collaboratori delle sezioni coi quali si andrà in campo, rimarcando il concetto di squadra e la necessità di una reale collaborazione tra gli uomini della terna, tra cui ci deve essere rispetto e fiducia. Sarà importante curare il briefing pre-gara in tutti i suoi aspetti, senza sottovalutare i casi più insoliti che nascondono le insidie più pericolose proprio per la loro rarità. L’arbitro bravo saprà trasmettere serenità e tranquillità mantenendo sempre un atteggiamento professionale.
Non meno importante il rapporto tra arbitri ed osservatori curato da Felicani sia assieme agli arbitri sia, nel pomeriggio, con gli osservatori. Significativo l’intervento di Tarcisio Serena che ha ribadito l’unità d’intenti raggiunta nell’AIA per cui dalla CAI alla CAN A si parla la stessa lingua, i tempi si sono accorciati e a fare la differenza saranno l’umiltà e l’ambizione: “Dovrete svestire i panni del migliore della regione ed indossare il saio, pensando ad arbitrare. Dovrete aver fame, avere la voglia di arrivare in alto.” Nella stessa direzione vanno anche le parole di Pacifici: “Stiamo lavorando per portare gli arbitri il più in alto possibile, per metterli nelle condizioni di arbitrare serenamente: si veda il fatto epocale dell’interruzione della trasmissione della moviola da parte della RAI”.
La commissione del Responsabile CAI si è impegnata per sdoganare ed abbattere le barriere tra organo tecnico ed arbitri, per inserire gli osservatori in un progetto più ampio in cui non dovranno fare gli esaminatori ma dispensare consigli, puntando a valorizzare le capacità dell’arbitro.
L’intervento di Nicchi ha il sapore dell’esperienza e del timoniere a capo della grande famiglia arbitrale, quella che parla ad una sola voce a livello nazionale: “E’ da qui che si formano gli arbitri internazionali del domani, è questo il momento in cui si passa dal gioco al fare sul serio. Si va in campo per vivere una competizione tra atleti e quando lo fate, andate per divertirvi”. L’AIA ora ha un’aria diversa, è un ambiente nuovo: ora è tempo di fiducia e trasparenza. Il resto è roba della prima repubblica arbitrale.
Il pomeriggio è riservato agli osservatori che hanno a disposizione due mezze giornate per conoscere l’ambiente, i nuovi, e per capire le nuove direttive che la Commissione CAI ha in mente per valutare gli arbitri. Anche per gli osservatori non sono mancate le visite mediche, i quiz regolamentari e gli aggiornamenti della Circolare numero 1 portati dal Settore Tecnico.
La novità principale è quella del “Progetto UEFA” per la quale gli arbitri riceveranno per email le prime tre pagine della relazione dell’osservatore. Uno strumento per una maggiore trasparenza e per dare all’osservatore uno spazio più ampio, in cui assume veramente un’identità e lascia una traccia tangibile del suo lavoro.
Anche l’’osservatore dovrà essere coraggioso, andare al campo senza pregiudizi ed instaurare un rapporto sereno e corretto con l’arbitra. La sua bravura, in una categoria “mordi e fuggi” come la CAI consisterà nel riconoscere chi può ambire alle massime categorie. Si dovrà valutare la sua futuribilità al di là della difficoltà della gara, misurando le capacità di prevenzione, di senso tattico, della comprensione dell’andamento agonistico della gara e la personalità dell’arbitro.
Senza piedistalli e spronando i ragazzi a fare meglio partita dopo partita.