Il Personaggio della Settimana: Giuseppe Galli

a cura della redazione
 
Giuseppe Galli (36 anni - di cui 12 di tessera) è assistente arbitrale e, allo stesso tempo, arbitra le partite dal settore giovanile alla Seconda categoria per l'Organo Tecnico Sezionale. In bocca al lupo!!
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Com’è cominciata la tua avventura all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri e come ti trovi attualmente? La mia avventura all’interno dell’AIA è iniziata nel 1999, nella sezione AIA di Ancona, in quel momento era l’unica sezione ad avere un corso arbitri che stava iniziando e nei primi anni ho arbitrato nella provincia di Ancona. Purtroppo ho iniziato la mia attività arbitrale quando avevo già 24 anni, ma ho avuto comunque una grande opportunità: quella di partecipare a gare di Promozione ed Eccellenza come assistente dell’arbitro. Gli ultimi 5 campionati li ho fatti nella sezione di Pesaro, dove ho diretto  gare di settore giovanile fino alla seconda categoria e restando sempre a disposizione del CRA Marche per le gare da assistente.
 
Cosa vuol dire per te essere arbitro? Essere arbitro per me significa innanzitutto far parte di una grande squadra, l’AIA. Essere un arbitro di calcio è saper vivere il calcio da una prospettiva diversa: facendo l’arbitro ho conosciuto il calcio più da vicino, aspetti tecnici e tattici che da profano spettatore mai avrei notato. Essere arbitro è stato per me un motivo di crescita personale in un’associazione che ti fa mettere continuamente alla prova con te stesso, a prescindere dagli obbiettivi che si possono raggiungere.

Che consiglio daresti ad un giovane arbitro? Ascoltare sempre i consigli del Presidente di sezione e degli osservatori. Nessuno di noi è perfetto e l’errore è sempre dietro l’angolo, ascoltando i consigli di chi ha avuto esperienze di lungo corso sui campi di calcio è fondamentale per accrescere la nostra capacità di dirigere una gara, al meglio.
 
Quali sono, secondo te, le responsabilità di un Assistente Arbitrale e come si svolge al meglio questo ruolo? L’Assistente dell’arbitro ha una grande responsabilità: far rispettare al meglio la regola 11, quella del fuorigioco. Nelle gare regionali di promozione ed eccellenza gli assistenti compongono la “terna arbitrale”, possono essere di grande aiuto all’arbitro se in campo si manifesta un evento “eccezionale”… l’assistente puo’ aiutare l’arbitro ad interpretare un episodio che dalla prospettiva visiva dell’arbitro era difficile da cogliere!  Fondamentale è la “concentrazione sull’allineamento” col penultimo difendente (l’ultimo solitamente è il portiere!!!) ed in tutte le situazioni in cui il pallone potrebbe non essere più in gioco come ad esempio l’uscita del pallone dalle linee laterali e linea di porta (gol-non-gol).
 
Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali e qual è l’aneddoto più curioso? L’evento che ricordo più volentieri è la gara, ultima di campionato, Derby tra Urbino e Urbania di qualche stagione fa, gara diretta da Marco Gaspari, l’altro assistente era Nicola Donnarumma. L’Urbino primo in classifica in eccellenza si apprestava a vincere il campionato ed approdare in serie D:  lo stadio era strapieno. In quella stagione non avevo mai avuto il piacere di dirigere la capolista e la designazione all’ultima giornata è stata per me un motivo di grande soddisfazione per la fiducia ricevuta dal designatore. Quando ho ricevuto la designazione ho stentato a crederci… sensazione davvero unica!  L’aneddoto più particolare, è stata la mia visita a Coverciano, su invito del compianto Mister Roberto Clagluna, mio amico personale.  Mi fece visitare il centro tecnico federale, ho assistito all’allenamento degli arbitri CAN e presentandomi un illustre collega mi disse “lui diventera’ fortissimo”. Era Roberto Rosetti, per ben 2 volte ha diretto i mondiali di calcio. Devo ammettere che Mister Clagluna, in fatto di calcio, se ne intendesse e molto.
 
Un tuo pregio ed un tuo difetto? Pregio: Non bevo e non fumo… la salute va salvaguardata sempre e rispettando chi abbiamo vicino. Difetto: di difetti ne ho tantissimi… ma il peggiore è che sono smemorato… se perdo l’agenda degli appunti vado davvero in tilt!!! ( ma in campo per fortuna abbiamo il taccuino!!!!)

Qual è l’obiettivo che speri di raggiungere in questa stagione e quali sono le tue aspettative per il futuro? L’obbiettivo stagionale è… chiudere il campionato con un bilancio positivo delle prestazioni atletiche e tecniche, fin’ora mi sento piuttosto soddisfatto, è stato sportivamente per me un anno fortunato, niente noie fin’ora (tocco ferro!!!). Per il futuro spero di poter essere ancora di aiuto alla nostra sezione, cercando di farmi trovare sempre pronto alle designazioni. Ma so che il mio futuro sarà sempre più fuori dal campo, da osservatore… ma ancora non riesco a smettere… quando decidero’ definitivamente di dire stop alle partite, sarà per me un momento molto particolare!

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