Una bella scelta
...beh, se sono qui a scrivere adesso è perché il mio organo tecnico mi ha promosso in Under 18 e siccome sono sempre di parola eccomi qui a scrivere.
Piacere sono Anna, arbitro effettivo da 2 anni ormai e posso dire che fare l’arbitro è stata una delle scelte più belle della mia vita. Amo il calcio e lo seguo da quando ero bambina, giocavo a calcetto per divertirmi e un giorno ho deciso di fare il corso perché volevo entrare a far parte di quel mondo che mi dava tante emozioni. Chiesi a Rito , che già conoscevo, delle informazioni perchè sapevo che era arbitro. Da quel giorno è iniziata questa nuova strada “sportiva”.
Come potete immaginare per una donna è insolito fare l’arbitro, ma ho scoperto che davvero posso sentirmi fiera della mia divisa, malgrado i commenti che la gente esprime, perché non sa cosa c’è dietro a quella “monella” (come mi chiamano loro) che corre in campo.
A tutti gli arbitri almeno una volta nella vita è capitato di sentirsi rivolgere la classica domanda: “... ma come ti è vento in mente di fare l’arbitro?”... ecco io non so cosa abbiano risposto tutti i miei amici, ma so come reagisco io a tale domanda… rimango li senza dire nulla, alzo le spalle, con espressione di chi non sa rispondere, di chi non può spiegare un’emozione, una paura, l’entusiasmo, la forza, la voglia etc...
Come si può spiegare a qualcuno la curiosità nell’attendere la designazione, l’arrivo al campo e quella leggera tensione che comunque senti dentro, perché sai che ogni partita è diversa anche se tu sei sempre la stessa mentre riordini il tacquino, i cartellini, che speri sempre ogni partita di non mostrare, con la consapevolezza di essere incisiva senza di loro, la divisa bella stirata e poi l’immancabile fischietto, nel quale dovrai fischiare sempre forte e decisa e metterci tutta la tua determinazione.
Non posso rendere a parole la sensazione che provo quando guardo negli occhi i ragazzi negli spogliatoi durante l’appello, dove devo dimostrargli tutta la mia serenità nell’entrare in campo… e poi il trovarmi davanti allo specchio, da sola, appena prima di prendere il pallone tra le mani per uscire dallo spogliatoio, fissarmi e decisa ripetermi “ Dai Anna... forza!!”