Razzismo, Abete: "Gli arbitri hanno un ruolo importante"

fonte: www.arbitri.it

«In Italia c’è un quadro normativo chiaro per quanto riguarda gli episodi di razzismo, attivato ancora prima dei dispositivi decisi dall’Uefa. Sospendere le partite? La priorità decisionale spetta al responsabile dell’ordine pubblico, ma l’arbitro ha sicuramente un ruolo attivo e importante». Con queste parole il presidente della Figc, Giancarlo Abete, è tornato a commentare gli episodi di razzismo negli stadi, e i cori nei confronti di Mario Balotelli, che hanno spinto il presidente Moratti a minacciare il ritiro della squadra nerazzura nel big match contro la Juventus se gli insulti dovessero ripetersi come lo scorso anno.

Il numero uno del calcio italiano si è poi soffermato sulla richiesta dell’Irlanda di poter prendere parte ai prossimi Mondiali come trentatreesima squadra, come risarcimento dopo la clamorosa eliminazione nello spareggio contro la Francia, deciso dal colpo di mano di Henry, e sulla sperimentazione del doppio arbitro dietro la porta, che potrebbe essere utile in ottica Mondiali. «Blatter porterà la richiesta dell’Irlanda al direttivo della Fifa – ha aggiunto a margine della serata di gala per il cinquantesimo anniversario della Lega nazionale dilettanti al Teatro Olimpico di Roma – Resto però convinto che i problemi vanno risolti a monte, anche perchè le criticità in campo sono tante. Comprendo i motivi che sono alla base della richiesta irlandese, ma non mi sembra una soluzione ottimale: sarebbe strano un mondiale a 33 squadre».

«Doppio arbitro di porta già in Sudafrica? La sperimentazione è in atto in Europa League – ha concluso Abete – se la Fifa volesse dare un’accelerata e utilizzarla anche ai Mondiali noi saremmo favorevoli a questa soluzione, anche perchè, come Platini, riteniamo che sia più giusto aumentare la presenza umana in campo che aprire alla tecnologia».

Mondiali senza arbitri di area

fonte: www.arbitri.it

Lo annuncia la Fifa: "Non cambierà il numero di arbitri e non verrà utilizzata la tecnologia". Verrà aperta un'inchiesta sull'attaccante autore del fallo di mano che ha propiziato il gol decisivo durante lo spareggio qualificazione tra Francia e Irlanda. La federacalcio irlandese intanto si arrende: ha ritirato la richiesta di ammissione a Sudafrica 2010. Ai prossimi Mondiali: "Non cambierà il numero di arbitri e non verrà utilizzata la tecnologia". Lo ha appena annunciato la Fifa al termine del Comitato Esecutivo di Città del Capo. La sperimentazione dell'Uefa con gli arbitri d'areea in Europa League proseguirà il prossimo anno anche per le partite ad eliminazione diretta e la finale.
La commissione disciplinare della Fifa aprirà un'inchiesta su Thierry Henry, autore del fallo di mano che ha propiziato un gol decisivo durante lo spareggio tra Francia e Irlanda per la qualificazione ai Mondiali del Sudafrica. Lo ha annunciato il presidente della Fifa Joseph Blatter. Henry rischia dunque una squalifica.

La federcalcio irlandese ha censurato la solidarietà manifestata da Blatter nei confronti di Henry. "Per un uomo nella posizione del signor Blatter è inappropriato esprimere solidarietà a qualcuno che ha segnato un gol barando", recita una nota della federazione irlandese. Nel comunicato la federcalcio di Dublino fa sapere di avere ritirato la richiesta di ammissione ai Mondiali come 33ª squadra iscritta, e critica Blatter - che si è pubblicamente scusato - per avere reso pubblico questo ultimo tentativo irlandese. La Fifa comunque a voce aveva già respinto la richiesta dell'Irlanda di essere ammessa ai Mondiali in Sudafrica.

Il mister antiviolenza invocato dai ragazzini

fonte: Corriere della Sera

PIACENZA - Con tre ragazzini già espulsi, e un quarto che si stava dirigendo con fare minaccioso verso l' arbitro, mister Spotti ha detto stop. Ha sospeso la partita, lui l' allenatore, ritirando la squadra. «Tutti a casa, adesso basta» ha gridato tra lo stupore di avversari e pubblico. «L' ho fatto per tutelare il direttore di gara: alcuni dei miei giocatori avevano perso la testa, volevano farsi giustizia da soli, quello non era più calcio, volevo dare un segnale forte...» ha poi spiegato mister Lorenzo Spotti, 35 anni, ex giocatore, ora assicuratore, sapendo che non tutti avrebbero capito. E infatti ha perso il posto, licenziato su due piedi (si fa per dire, visto che non prende una lira) dal presidente della società Pro Piacenza, Giuseppe Avella, che non ha affatto condiviso il suo sforzo educativo: «Il compito dell' allenatore è vincere le partite, non sospenderle!». Irremovibile, il patron, anche di fronte al «mea culpa» collettivo dei giocatori-ragazzini (categoria Allievi, tra i 16 e i 17 anni), che, rinsaviti dalla sbornia di bile della partita, hanno inviato una lettera al quotidiano La Libertà di Piacenza, cospargendosi il capo di cenere e supplicando Avella di riprendersi il mister: «Se c' era da esonerare qualcuno, quelli eravamo noi - scrivono -: abbiamo avuto una condotta sconsiderata, violenta e impulsiva. L' allenatore voleva soltanto proteggerci, evitando che la situazione degenerasse. Abbiamo sbagliato, ma non siamo criminali». Certo che no, però l' hanno fatta grossa. Perfino in Consiglio comunale è arrivata l' eco della partita della rissa. E qualche esponente di maggioranza, scandalizzato dal comportamento in campo dei ragazzi e solidale con la decisione di mister Spotti di ritirare la squadra, si è chiesto se non è giunto il momento di chiedere alla Federazione calcio «la sospensione dei tornei giovanili dal biberon in su». Un' esagerazione, forse. Ma comunque la cifra di un allarme crescente per la violenza che avvelena anche i più periferici campetti di calcio.

È di qualche giorno fa il caso di Varese, dove i ragazzini di una società hanno invitato i propri genitori, con tanto di cartello, a «evitare i commenti e gli atteggiamenti esagerati: lasciateci sognare, urlare non serve a nulla, non è colpa nostra se qualcuno di voi non è diventato calciatore...». E sempre a Piacenza, giorni fa, è stata sospesa (stavolta dall' arbitro) un' altra partita di Allievi: Valnure-Caorso, sempre per rissa. Sarà il tempo a dire se mister Spotti riavrà o meno la sua panchina. Patron Avella, anche dopo la lettera pentimento dei ragazzi, pare non sentirci: «La situazione non mi è parsa così esplosiva, non c' era poi tutto questo allarme».

Sarà. Ma il giudice sportivo, dispensando squalifiche da 3 giornate a 3 mesi (sì, fino al 21 febbraio 2010) ad alcuni giocatori del Pro Piacenza, così sintetizza il comportamento dei ragazzini nei confronti dell' arbitro: «Frasi gravemente offensive e minacciose, spintoni, un calcio a una gamba e un tentativo di aggressione impedito da alcuni presenti». Già in calendario a Piacenza l' immancabile dibattito sulla violenza giovanile. Mentre la Lega di Bossi, dalle colonne della Padania, teorizza vivai all' italiana, senza stranieri. I ragazzi del Pro Piacenza ieri si sono allenati in silenzio. Senza mister Spotti.

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