Festeggiati i 70 Anni della Sezione - Presente Marcello Nicchi, presidente AIA

ImageGrande Festa di fine stagione per gli arbitri della Sezione A.I.A. di Pesaro al Ristorante Falco di Baia Vallugola dove, in uno scenario incantevole, si è celebrato sabato 4 luglio il Settantesimo Anniversario della Fondazione della Sezione.
Ad avvalorare l’evento la presenza delle massime cariche dell’A.I.A.: il Presidente Marcello Nicchi accompagnato dal vicepresidente Narciso Pisacreta e dai componenti del Comitato Nazionale Iori e Carbonari, oltre agli arbitri CAN Morganti, Brighi, Tagliavento, Pierpaoli,  Calvarese e gli assistenti CAN Marzaloni, Nicoletti e Romagnoli.
Presenti anche il Commissario CAN 5 Andrea Lastrucci e le massime istituzioni calcistiche regionali, rappresentate dal presidente F.I.G.C. Paolo Cellini, dal presidente regionale degli arbitri Renato Picchio, e dal delegato provinciale F.I.G.C. Francesco Balducci, nonché le autorità civili, rappresentate dal Questore di Pesaro e Urbino Dr. D’Angelo e dall’assessore allo sport del comune di Gabicce Mare.
Hanno partecipato aImagell’evento anche numerosi presidenti delle sezioni limitrofe, sia della Toscana che dell’Emilia Romagna, oltre ai presidenti delle Sezioni marchigiane, presenti al completo.
Dopo la presentazione degli ospiti, il presidente di Sezione Massimo Del Prete ha ricordato i momenti che hanno caratterizzato maggiormente la settantennale storia della Sezione ed i personaggi che l’hanno rappresentata ai massimi livelli nazionali, evidenziando anche l’importante attività svolta a favore dei numerosi giovani, grazie ai quali la Sezione è arrivata a contare oltre 220 associati.
Dopo il saluto iniziale del Vice Presidente dell’A.I.A. Pisacreta, la manifestaImagezione ha vissuto il suo momento culminante con la premiazione degli associati particolarmente distintisi nei vari campionati provinciali, regionali e nazionali effettuata dagli arbitri di serie A, tra cui il Premio “Pierluigi Mattiello” assegnato al giovane arbitro Manuel De Luca, distintosi a livello di settore giovanile e scolastico e consegnato dall’arbitro Emidio Morganti, mentre il premio al consigliere sezionale Claudio Gasparini è stato consegnato dal Presidente dell’A.IA. Marcello Nicchi che ha poi concluso l’evento.
Tra i premiati anche gli associati promossi nelle varie commissioni nazionali: Gionata Valentini alla CAN D, Marco Cesaroni alla C.A.I., Stefano Pizzagalli assistente CAN D, Roberto Saltarelli osservatore alla CAN Pro.
La premiazione è stata preceduta dal simpatico intervento dei due associati Angelo Alberghetti e Zeno Viggiani che assieme superano i 130 anni di tessera.
Ottima l’organizzazione curata dall’associato Marco Toti.
Un ringraziamento sentitissimo viene rivolto dagli arbitri alla Banca di Pesaro che ha offerto le targhe delle premiazioni ed in particolare a Carmelo Cogliandro, uomo di sport che, dopo aver ricoperto ruoli di dirigente in società professionistiche quali il Brindisi Calcio, ha dimostrato nuovamente ammirevole sensibilità e disponibilità verso le iniziative a favore dello sport giovanile. (www.aiapesaro.it – info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Arbitro per passione

di Thomas Bonci, AE OTS
 
ImageFin da piccolo, quando i miei amici volevano giocare a calcio nel campo della parrocchia io ero lì solo per arbitrarli. Quando c’erano le partite in tv io guardavo sempre chi era e come si comportava l’arbitro. Facevo anch’io l’arbitro per hobby e intanto giocavo a baseball. Un giorno, nell’estate 2008, un mio amico mi chiese di andare a vedere su Internet se stava iniziando qualche corso d’arbitro di baseball che aveva intenzione di frequentare (e, a dirla tutta, l’idea in fondo non dispiaceva neanche a me) e mi ritrovai per caso sul sito dell’AIA di Pesaro. E qui c’era un articolo che annunciava l’inizio di un nuovo corso d’arbitro di calcio. Era la mia occasione. Ma c’era un problema: il corso era riservato per i ragazzi dai 15 ai 35 anni e io ancora ne avevo 14. Nonostante questo chiamai in sezione, mi rispose Massimo e mi permise di partecipare al corso. Poi una settimana esatta dopo il mio compleanno (era il 30/11/2008) esordì ad arbitrare in una partita di giovanissimi fino ad arrivare al debutto nella categoria juniores a fine aprile. E’ stata una stagione per me ricca di soddisfazioni: ho potuto arbitrare la mia prima partita di allievi dopo soli tre match di giovanissimi per poi passare nella categoria superiore a fine aprile, subito dopo aver diretto la finale di un torneo allievi a Fossombrone dove mi sono anche divertito a parlare inglese, visto che una delle due squadre non era italiana. Quando sembrava tutto finito... è arrivato un graditissimo premio: la possibilità di arbitrare la finale per il primo e secondo posto del torneo più prestigioso di Fano, il Marche/Romagna. Per me questa partita può essere paragonata alla finale di Champions per un arbitro internazionale. E’ stata una grande gioia ricevere la chiamata di Massimo ma molto più emozionante è stato dirigere la gara tra gli applausi del pubblico, dei giocatori, dei dirigenti e di illustri ospiti della FIGC e dell’AIA presenti per l’occasione. Per tutte queste grandi emozioni che ho vissuto nei campi di gioco devo ringraziare in particolare Massimo, Claudio, Luca Foscoli, Rito e i miei colleghi del polo di Fano che mi hanno aiutato a crescere come arbitro e come persona. Tutti noi abbiamo una cosa in comune: la passione dei essere arbitri.

Notti di Serie A

di Manuel De Luca, AE OTS

ImageIl 18 maggio scorso, la sezione arbitri ha svolto la sua ultima riunione tecnica obbligatoria prima della consueta festa di fine anno, quest'anno particolare...e vedrete il perchè... con il festeggiamento dei 70 anni raggiunti. Dopo una stagione sportiva che ha visto la partecipazione di molti ospiti e colleghi fra i quali Christian Brighi (Arbitro CAN), Roberto Monti (vicecommissario CAN5), Daniele Arrigoni (ex allenatore del Bologna), Mario Carruba (nostro associato osservatore CAN), come ultima riunione abbiamo avuto il piacere di condividere l'esperienza di due assistenti CAN della nostra regione: Nicola Nicoletti e Roberto Romagnoli.
Ecco cosa scrive, a tal proposito, un nostro giovane arbitro appartenente all'organico sezionale.
 

Quando penso alla seria A immagino un mondo a parte, un mondo fantastico e irraggiungibile... e non mi riferisco esclusivamente al lato calcistico ma anche e soprattutto a quello arbitrale.
Per questo motivo sono molto orgoglioso di averne conosciuto due rappresentanti. Mi riferisco a Nicola Nicoletti ed a Roberto Romagnoli, assistenti alla CAN A/B. Due persone normalissime e simpaticissime (cosa che non mi sarei mai aspettato) con cui ho avuto il piacere di parlare personalmente. Ogni settimana i nostri due colleghi sono impegnati nei campi d'Italia, dove si decidono le sorti del campionato ritenuto più importante al mondo che è quello della nostra seria A.Prendere decisioni, a volte complicate, davanti a migliaia di spettatori non è affatto semplice, specialmente se gli "ultras" della squadra, a cui hai annullato un gol per fuorigiuoco "dubbio", ti ringhiano con la bava alla bocca a dieci metri di distanza!
Il 18 maggio scorso sono stati ospiti della sezione di Pesaro. Hanno parlato del ruolo dell'arbitro al giorno d'oggi sotto tutti gli aspetti: il lato tecnico, quello atletico e quello comportamentale. Tutto questo con grande umiltà. Abbiamo perfino discusso insieme su degli episodi di fuorigiuoco che li hanno messi in difficoltà.
ImageA fine riunione, per chiudere in bellezza, abbiamo cenato tutti insieme. Tutti, ad ogni modo, abbiamo avuto la possibilità di soddisfare le nostre piccole curiosità facendo domande ai nostri ospiti. E colgo l'occasione per giustificare anche chi, senza far nomi, ha fatto delle domande un po' fuori luogo... diciamo che era l'emozione...e diciamo anche che... a volte... siamo tifosi anche noi delle squadre di serie A !
Ma soprattutto voglio ringraziare Nicola e Roberto per i consigli che ci hanno dato. Sentire gli apprezzamenti da due assistenti della CAN è molto gratificante specialmente per chi, alle prime armi come me e come molti come me, non ha ancora capito a fondo il significato dell'arbitraggio.
Dunque,senza aggiungere altro, vorrei dire ancora una volta grazie ai nostri ospiti augurandogli una carriera ancora molto lunga e ricca di soddisfazioni in quelle che chiamano "notti di serie A"!

 

Una sfida vinta

di Umberto Carriera, AE OTS
 
ImageChissà com'è stare dall'altra parte. E' questo ciò che mi sono chiesto quando ho visto affissi all'interno del mio Istituto scolastico i manifesti che pubblicizzavano il corso per diventare arbitri di calcio.
Il viso inconfondibile di Collina, invogliava quantomeno a leggere ciò che c'era scritto su quel manifesto. Li per li ho lasciato perdere, ma poi giorno dopo giorno dentro di me cresceva la voglia di provare questa nuova esperienza.
Erano quasi 2 anni che avevo terminato la mia avventura calcistica,e avevo voglia di rimettermi in gioco. Così un pomeriggio ho deciso di inviare un' email alla sezione di Pesaro. Dopo un paio di giorni ho ricevuto una risposta che mi informava della data di inizio del corso, e così mi sono detto: “Dai ci provo”. Ed ora come ora posso dire, senza alcuna ombra di dubbio, che ho fatto benissimo a “provarci”.
Mi ricordo come se fosse ieri il giorno del debutto, esattamente un anno fa, il 22 maggio. Ero davvero molto emozionato, man mano che mi avvicinavo al campo, l'ansia cresceva sempre di più.  Ma poi una volta entrato sul terreno di gioco, l'ansia è sparita e ho capito che la mia avventura era iniziata. Giorno dopo giorno, partita dopo partita, la mia autostima è cresciuta, senza perdere però l'umiltà che deve essere alla base della crescita di tutti noi.
La mia prima stagione è ormai quasi terminata, ed è stata davvero piena di soddisfazioni: il minimo che posso fare è ringraziare l'Organico tecnico per la fiducia che mi ha dato, ma credo che sia anche merito mio se sono riuscito in pochi mesi a passare dai campi del settore giovanile fino ad arrivare a calcare i campi di 2^ categoria.  L'impegno e la voglia di migliorarsi sono le due cose fondamentali sul quale faccio leva ogni volta.
Fare l'arbitro è un impegno ed è importante farlo coesistere con lo studio. Allenarsi, allenarsi ed allenarsi: la condizione fisica, oltre ad uno stile di vita sano, aiutano ad affrontare al meglio la partita e ad essere sempre pronti.
Inoltre frequentando le Riunioni Tecniche, ho potuto imparare tanto dai consigli di colleghi ed anche di  arbitri e assistenti di serie A ci sono venuti a trovare. Loro sono un vero esempio per noi e raccontandoci le loro storie ci hanno dimostrato che con tanti sacrifici ed anche un po' di fortuna, ci si può togliere molte soddisfazioni.
Ormai mi sento parte integrante di una grande famiglia, che ha come membri persone di tutte le età: dal ragazzino di 15 anni che ha appena frequentato il corso, ad Angelo Alberghetti che ogni giorno ci rende partecipi con i suoi racconti delle partite di oltre mezzo secolo fa.
Non mi resta che ringraziare tutti quelli che mi stanno aiutando nella mia crescita "professionale" non solo come arbitro ma anche e soprattutto come uomo.
 

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