Grande Grande Grande...
di Stefano Lavanna
Ciao a tutti sono Stefano (purtroppo x voi la mia faccia la vedete anche troppo spesso ma lo dico per quei pochi che ancora non mi conoscono) e vorrei provare a raccontare tutti gli avvenimenti che sono accaduti in questi ultimi 12 mesi ma andiamo per ordine…
La scorsa Stagione Sportiva è iniziata con una gradita chiamata: quella del nostro Presidente che, insieme al mio fido compagno Pompei, ci ha prima di tutto inseriti nel Consiglio Direttivo Sezionale (a soli 20 anni !!!!) per poi affidarci un ruolo tanto bello quanto impegnativo, quello di Collaboratori per le gare del Settore Giovanile e Scolastico. Una bella iniezione di fiducia!!!!
L’anno è trascorso bene, sarei ipocrita dire senza intoppi, e non ci possiamo di certo lamentare perché alla fine, grazie al costante supporto di Claudio e dello stesso Presidente, le cose hanno sempre camminato nei binari giusti; a testimonianza di ciò, nel corso della Festa Sezionale, ci è stato consegnato un riconoscimento molto ambito, ed è arrivata la riconferma del nostro ruolo associativo anche per l’attuale Stagione Sportiva. Non ho paura di parlare anche a nome di Giacomo dicendo che tutto questo ci ha veramente riempiti di orgoglio.
Per quanto riguarda il campo beh, i risultati si sono visti e il campionato di Seconda Categoria ha dato il suo responso…Promozione!!!
Sofferta, agognata, sudata...sì, soprattutto sudata e guadagnata a testa alta, sempre, com’è d'altronde nel mio modo di affrontare le cose; qualcuno dice addirittura che non so essere “dolce” in certe situazioni ma prendere o lasciare!!
Comunque, dicevamo soprattutto sudata… perché è qui che è maturata la voglia di migliorarmi, ad ogni allenamento, giorno dopo giorno, al freddo, al buio, da solo o in compagnia; per fortuna quest’anno qualcun altro ha avuto la bella idea di allenarsi con noi altrimenti Io, la Mila e Giacomo ci saremmo sentiti troppo soli.
Fidatevi, non c’è soddisfazione più grande che vedere ripagati i propri sforzi, dal più piccolo al più grande; sentirsi apprezzati per il proprio lavoro non ha veramente prezzo, anche se questo ha comportato non pochi sacrifici ma a me hanno sempre insegnato che dal cielo non cade niente e che tutto è frutto delle proprie braccia, delle proprie gambe e della propria testa.
Per ogni avventura che finisce...
di Nicola Donnarumma
Cari Colleghi e Amici,
in questa occasione particolare, ho deciso di uscire per un attimo dalle vesti di Redattore per condividere con voi alcune emozioni.
Quattro anni fa, con la promozione alla CAN D, è iniziato per me un magico viaggio costellato di mille emozioni: tante tappe che mi hanno portato ad incrociare volti di persone sconosciute eppure così vicine per la passione che ci accomunava….che mi hanno dato la possibilità di conoscere splendide realtà, di luoghi a volte distanti….che mi hanno regalato l’emozione di entrare in stadi ormai lontani dai grandi palcoscenici ma ancora gloriosi per la loro storia…ed anche il brivido di qualche fuga rocambolesca, scortato dalle forze dell’ordine.
Poi, un “bel giorno”, questo viaggio si è interrotto…si è interrotto su una piccola buca di quella fascia che tante volte avevo percorso avanti e indietro da Assistente…una buca che mi ha tolto la possibilità di sognare e di guardare lontano.
Sono molte le sensazioni che mi hanno accompagnato in queste ultime settimane: sconforto, a volte rabbia, sicuramente dubbi ed incertezze; tanti, davvero tanti i ricordi che si sono affollati nella mia mente…ricordi di momenti che mi hanno fatto gioire ed arricchito nell’anima….ricordi offuscati, purtroppo, da un velo di tristezza….da quella tristezza che umanamente ti assale alla fine di ogni percorso. In mezzo a tanti pensieri amari, però, c’è una consapevolezza che non mi ha mai abbandonato: quella di aver avuto il privilegio, per doti e per fortuna, di poter vivere una serie di esperienze indimenticabili, magari uniche e irripetibili, che a molti non è dato provare nemmeno per una volta.
Ora si aprono davanti a me nuovi orizzonti, sicuramente diversi, ma non per questo meno nobili. Fin da quando ho deciso di intraprendere l'attività di arbitro, giorno dopo giorno, ho imparato ad apprezzare la grande occasione che mi veniva data: non solo la possibilità di scendere su un terreno di gioco per far rispettare delle regole ma, su tutte, l’onore di essere arbitro.
Anche un Arbitro Nazionale al nostro raduno
di Ilaria Cleri
Quest’anno il raduno si è svolto a S. Agata Feltria, una piccola località immersa tra le dolci colline marchigiane, durante il quale non sono mancate le sorprese come la graditissima riunione tecnica con l’arbitro CAN Cristian Brighi, della limitrofa sezione di Cesena.
Col suo spiccato accento romagnolo Brighi ha intrattenuto la platea per più di un’ora raccontando curiosi frammenti della sua carriera arbitrale, aggiungendo così una pennellata di colore ad un ritiro già vivace ed emozionante; inoltre, non si è limitato a parlare di curiosità tecniche, a volte anche lontane dalla nostra realtà, ma ha ribadito quanto sia importante, per ogni arbitro, il senso d’appartenenza alla propria sezione e lo spirito con il quale si vive ogni appuntamento associativo come crocevia fondamentale per la crescita personale prima, ed arbitrale poi, di ciascuno di noi.
Calcio a 5 - I segnali dell'arbitro
Calcio di punizione diretto
| l'arbitro tiene un braccio orizzontalmente puntato nella direzione in cui il calcio di punizione deve essere effettuato. Egli punta verso il suolo con l'indice della mano dell'altro braccio per indicare agli ufficiali di gara (in campo ed al tavolo) che questo deve essere conteggiato come un fallo cumulativo. |
Calcio di punizione indiretto | |
5° fallo cumulativo | |
Calcio d'inizio | |
Rimessa dalla linea laterale | |
Vantaggio | |
Vantaggio su calcio di punizione indiretto | |
Ammonizione | |
Espulsione | |
Conto dei 4 secondi | |
Time-out | |
Segnale del conteggio fallo cumulativo dopo il vantaggio |