Notti di Serie A

di Manuel De Luca, AE OTS

ImageIl 18 maggio scorso, la sezione arbitri ha svolto la sua ultima riunione tecnica obbligatoria prima della consueta festa di fine anno, quest'anno particolare...e vedrete il perchè... con il festeggiamento dei 70 anni raggiunti. Dopo una stagione sportiva che ha visto la partecipazione di molti ospiti e colleghi fra i quali Christian Brighi (Arbitro CAN), Roberto Monti (vicecommissario CAN5), Daniele Arrigoni (ex allenatore del Bologna), Mario Carruba (nostro associato osservatore CAN), come ultima riunione abbiamo avuto il piacere di condividere l'esperienza di due assistenti CAN della nostra regione: Nicola Nicoletti e Roberto Romagnoli.
Ecco cosa scrive, a tal proposito, un nostro giovane arbitro appartenente all'organico sezionale.
 

Quando penso alla seria A immagino un mondo a parte, un mondo fantastico e irraggiungibile... e non mi riferisco esclusivamente al lato calcistico ma anche e soprattutto a quello arbitrale.
Per questo motivo sono molto orgoglioso di averne conosciuto due rappresentanti. Mi riferisco a Nicola Nicoletti ed a Roberto Romagnoli, assistenti alla CAN A/B. Due persone normalissime e simpaticissime (cosa che non mi sarei mai aspettato) con cui ho avuto il piacere di parlare personalmente. Ogni settimana i nostri due colleghi sono impegnati nei campi d'Italia, dove si decidono le sorti del campionato ritenuto più importante al mondo che è quello della nostra seria A.Prendere decisioni, a volte complicate, davanti a migliaia di spettatori non è affatto semplice, specialmente se gli "ultras" della squadra, a cui hai annullato un gol per fuorigiuoco "dubbio", ti ringhiano con la bava alla bocca a dieci metri di distanza!
Il 18 maggio scorso sono stati ospiti della sezione di Pesaro. Hanno parlato del ruolo dell'arbitro al giorno d'oggi sotto tutti gli aspetti: il lato tecnico, quello atletico e quello comportamentale. Tutto questo con grande umiltà. Abbiamo perfino discusso insieme su degli episodi di fuorigiuoco che li hanno messi in difficoltà.
ImageA fine riunione, per chiudere in bellezza, abbiamo cenato tutti insieme. Tutti, ad ogni modo, abbiamo avuto la possibilità di soddisfare le nostre piccole curiosità facendo domande ai nostri ospiti. E colgo l'occasione per giustificare anche chi, senza far nomi, ha fatto delle domande un po' fuori luogo... diciamo che era l'emozione...e diciamo anche che... a volte... siamo tifosi anche noi delle squadre di serie A !
Ma soprattutto voglio ringraziare Nicola e Roberto per i consigli che ci hanno dato. Sentire gli apprezzamenti da due assistenti della CAN è molto gratificante specialmente per chi, alle prime armi come me e come molti come me, non ha ancora capito a fondo il significato dell'arbitraggio.
Dunque,senza aggiungere altro, vorrei dire ancora una volta grazie ai nostri ospiti augurandogli una carriera ancora molto lunga e ricca di soddisfazioni in quelle che chiamano "notti di serie A"!

 

Arbitro per passione

di Thomas Bonci, AE OTS
 
ImageFin da piccolo, quando i miei amici volevano giocare a calcio nel campo della parrocchia io ero lì solo per arbitrarli. Quando c’erano le partite in tv io guardavo sempre chi era e come si comportava l’arbitro. Facevo anch’io l’arbitro per hobby e intanto giocavo a baseball. Un giorno, nell’estate 2008, un mio amico mi chiese di andare a vedere su Internet se stava iniziando qualche corso d’arbitro di baseball che aveva intenzione di frequentare (e, a dirla tutta, l’idea in fondo non dispiaceva neanche a me) e mi ritrovai per caso sul sito dell’AIA di Pesaro. E qui c’era un articolo che annunciava l’inizio di un nuovo corso d’arbitro di calcio. Era la mia occasione. Ma c’era un problema: il corso era riservato per i ragazzi dai 15 ai 35 anni e io ancora ne avevo 14. Nonostante questo chiamai in sezione, mi rispose Massimo e mi permise di partecipare al corso. Poi una settimana esatta dopo il mio compleanno (era il 30/11/2008) esordì ad arbitrare in una partita di giovanissimi fino ad arrivare al debutto nella categoria juniores a fine aprile. E’ stata una stagione per me ricca di soddisfazioni: ho potuto arbitrare la mia prima partita di allievi dopo soli tre match di giovanissimi per poi passare nella categoria superiore a fine aprile, subito dopo aver diretto la finale di un torneo allievi a Fossombrone dove mi sono anche divertito a parlare inglese, visto che una delle due squadre non era italiana. Quando sembrava tutto finito... è arrivato un graditissimo premio: la possibilità di arbitrare la finale per il primo e secondo posto del torneo più prestigioso di Fano, il Marche/Romagna. Per me questa partita può essere paragonata alla finale di Champions per un arbitro internazionale. E’ stata una grande gioia ricevere la chiamata di Massimo ma molto più emozionante è stato dirigere la gara tra gli applausi del pubblico, dei giocatori, dei dirigenti e di illustri ospiti della FIGC e dell’AIA presenti per l’occasione. Per tutte queste grandi emozioni che ho vissuto nei campi di gioco devo ringraziare in particolare Massimo, Claudio, Luca Foscoli, Rito e i miei colleghi del polo di Fano che mi hanno aiutato a crescere come arbitro e come persona. Tutti noi abbiamo una cosa in comune: la passione dei essere arbitri.

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