Arbitro per “vocazione”
La giornata era molto bella e il pubblico( c.a. 80 persone)era pronto ad assistere a questo derby del Cesano. Io ero carico e il fischio di inizio stava per arrivare. Pronti, VIA!! Inizia la gara. All’apparenza sembrava una gara come tutte le altre ma poi mi accorsi che stavo sbagliando. 44° del 1° Tempo: perde palla il S.Costanzo in fase offensiva e l’Eurocesanense ne approfitta: grande lancio del difensore verso l’attaccante che stoppa il pallone e si invola verso l’area avversaria; intanto i giocatori locali si lamentavano di un fuorigioco inesistente. Io comunque seguo l’azione: l’attaccante era ormai a tu per tu con il portiere e, mentre questo cerca di saltarlo, viene atterrato sulla linea dell’area di rigore. Fischio deciso e decreto il calcio di rigore e l’imminente espulsione del portiere per fallo da ultimo uomo. Dalle tribune, intanto, arrivava qualche critica nient’affatto velata e qualche frase ironica. Naturalmente, dopo il 0-1 ospite, il secondo tempo i giocatori erano parecchio arrabbiati e mi dovetti impegnare allo spasimo per tenere sotto controllo il match. La partita alla fine terminò 0-1 per l’Eurocesanense e, nel rientro negli spogliatoi, la rabbia dei giocatori locali era ancora visibile nei loro volti. Questa è una di quelle partite che metti nell’archivio e non dimentichi più. Certo, è stata impegnativa e non solo atleticamente ma anche sotto il profilo psicologico e mi ha fatto capire che bisogna avere polso per gestire al meglio questa categoria ed entrare in campo con la massima determinazione. Ma ho sperimentato che ce la posso fare e ciò costituisce per me un forte stimolo per la mia crescita arbitrale. Ora il mio sogno, ed è anche l’obiettivo di molti altri associati, è di arrivare un giorno alla serie A dove puoi arbitrare persone di grande talento ed avere davanti delle cornici di pubblico meravigliose. Anche se in me risuona spesso questa canzone di Gianni Morandi: “ Uno su mille ce la fa”.