Finalmente laureato...

Colgo l’occasione per salutare e augurare a tutti un buon finale di campionato, in particolare ai ragazzi più giovani a cui sono particolarmente vicino e ai quali mi sento di consigliare di confidarsi, sfogarsi, e confrontarsi con gli arbitri più esperti; tutti, infatti, abbiamo vissuto situazioni difficili in campo e come in una grande famiglia, ci siamo dati la forza per reagire, crescere e dimostrare a tutte quelle persone, che non riescono a capire quale gioia si prova a essere arbitri, che noi non abbiamo paura di metterci in gioco
Ogni domenica infatti, siamo sempre in mezzo al campo e non ci nascondiamo come fanno certi esagitati, (per fortuna una piccola minoranza) che vengono allo stadio solo per urlare e inveire contro di noi, dietro sciarpe e cappotti, ignoranti del regolamento del gioco del calcio e dei principi di lealtà e competitività sui quali si basa lo sport.
Ricordate che L’ARBITRO, IN CAMPO COME NELLA VITA, è colui che nelle situazioni più complicate non si tira indietro, perché non ha paura di prendere la sua decisione, giusta o sbagliata che sia, perché come dice anche un saggio proverbio, sbagliare è umano e tutti noi prima di essere arbitri, siamo uomini.

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