Gustavo Malascorta alla RTO del 17 gennaio

di Thomas Bonci, AE OTR

ImageMartedì 17 gennaio 2012 si è svolta nella nostra sezione un’interessantissima riunione tecnica con il Presidente del CRA Marche, Gustavo Malascorta, nella sua consueta visita annuale nelle sezioni della regione. Con lui erano presenti altri tre componenti del Comitato: Davide Sabbatini (responsabile prima categoria), Davide De Luca (responsabile assistenti arbitrali) e Paolo Giammarchi (componente del Calcio a 5).
Gustavo ha incentrato la riunione su un argomento specifico: quello della “disciplina” degli arbitri. Prima di tutto, ha mostrato ai tanti Associati presenti per l’occasione, alcune statistiche sul numero di cartellini gialli e/o rossi che un direttore di gara tende ad estrarre durante le partite di prima categoria, promozione ed eccellenza. Interessante è stato anche scoprire in quali momenti della gara un arbitro tende a prendere i provvedimenti disciplinari di ammonizione e/o espulsione. Facendo un’analisi completa di questi dati, comunque, Malascorta ha detto che gli arbitri della regione Marche risultano sempre molto affidabili e pieni di entusiasmo. Per questo, la fiducia del Comitato nei confronti dei giovani arbitri della sezione di Pesaro è massima.
Si è detto poi che per essere grandi arbitri bisogna anche “vivere” l’arbitraggio e ciò significa: collaborare per la sezione, partecipare a raduni e riunioni tecniche, allenarsi con regolarità, condividere esperienze con colleghi e amici per crescere sempre, giorno dopo giorno. Quella degli arbitri è una grande famiglia che non bisogna mai mollare. Bisogna sempre puntare in alto: ci sono infinite vie per poter raggiungere la vetta ma mai arrendersi.
Per quanto riguarda la figura dell’arbitro in una partita, Gustavo ci ha fatto capire come la postura e il modo di porsi (anche tramite gestualità) sia l’aspetto più importante. In campo bisogna essere sempre credibili, solo così si possono evitare proteste e polemiche delle squadre. Non sono tanto importanti gli errori che si possono commettere durante una partita (siamo umani e come tali possiamo sbagliare) ma è fondamentale che l’arbitro si faccia sempre rispettare. E per far ciò ci sono tre “strade” da seguire: prevedere, prevenire e provvedere. Il vero arbitro sa prevedere un’azione, una giocata, un fallo e deve fare in modo che situazioni dubbie non accadano. Nel momento, però, in cui non si riesce (o non si può) prevenire, è necessario che si usi l’arma del “provvedere”. A tal proposito, abbiamo visto alcune diapositive contenenti estrapolati di commenti di relazione di alcuni OA per capire cosa si percepisce dalla tribuna e quali sono gli aspetti sui quali osservatori e organo tecnico fanno molta attenzione.
La riunione si è conclusa con la presentazione dei tanti ragazzi (e ragazze) che hanno superato qualche settimana fa l’esame per diventare arbitro. Dobbiamo trasmettere a queste persone i valori dell’arbitraggio; dobbiamo farli capire che essere arbitri significa essere persone “speciali” e che difficilmente potremmo fare a meno di questo fantastico ambiente e di questa passione. 

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