Il Personaggio della Settimana: Antonio Bufano

Raccontaci le tue emozioni del debutto in Juniores. Non ci sono state grosse novità rispetto ai campionati Allievi. Probabilmente ho notato più differenza tra i Giovanissimi e gli Allievi, anche a livello tecnico e di gioco. Comunque nessuna emozione particolare.

Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual è l'aneddoto più curioso? Mah, ce ne sarebbero tanti. Quello che più spesso mi viene in mente è un episodio al debutto. L’accompagnatore di quella mia prima partita, il sig. Andrea Mei, non contento del suono del mio fischio durante il primo tempo, negli spogliatoi durante l’intervallo mi chiese di fischiare più forte che potessi, per farmi capire in che modo e con che forza avrei dovuto fischiare di lì in poi. Dopo tre-quattro super fischi i calciatori nell’intervallo mi avran sicuramente preso per pazzo. Ma di sicuro è stato un episodio che mi è molto servito di lì in avanti. Oramai sono un super esperto del fischio. Un altro episodio particolarmente simpatico è stato sentire dagli spalti durante il riscaldamento pr partita una frase del tipo “arbitro, non fare il figo!!!”.

Che suggerimento daresti ad un giovane arbitro Nonostante i miei 23 anni (che compio il 12 ottobre) sono un giovane arbitro anch’io, quindi proprio non mi sento di dare consigli a parte il rimanere se stessi e tenere bene a mente che si può spesso sbagliare, così come capita di sbagliare a tutti gli esseri umani. L’unico errore da non commettere (o perlomeno quello che cerco di non commettere io in primis) è quello di lasciar correre o far finta di non aver sentito insulti e provocazioni al nostro indirizzo.. La gente deve rispettarci, e se non lo fa è anche perché abbiam la nostra parte di responsabilità…. Questo modo generale di trattar gli arbitri e denigrarli non va accettato e preso come normale per il semplice fatto che sia ormai una consuetudine, perché normale non lo è. La gente che non rispetta la figura dell’arbitro non rispetta noi, il ruolo che ricopriamo e il suo stesso ruolo di calciatore. Perciò comportamenti del genere non andrebbero mai giustificati.

Raccontaci dell'esperienza del raduno sezionale. In una sola parola: SORPRENDENTE. Tante belle conoscenze, la scoperta di un bel gruppo, lezioni entusiasmanti e frasi che hanno lasciato il segno. Divertimento puro nonostante ci sian stati momenti in cui si è faticato. Senza il raduno, di sicuro non sarei partito con lo stesso entusiasmo per la nuova stagione.

Qual è l'obiettivo che speri di raggiungere in questa stagione e quali sono le tue aspettative per il futuro? Partendo dalla consapevolezza che mi ci vedo un po’portato come indole in questo “mestiere”, l’obiettivo è quello di cercare di migliorarmi partita dopo partita facendo tesoro delle esperienze raccolte sui campi e, non per ultime le indicazioni colte sui terreni che vedono impegnati anche miei colleghi arbitri. Mi capita spesso di guardare partite di arbitri con occhio molto critico e costruttivo, cercando di rubare qua e là qualcosa che mi colpisce particolarmente e cercar di far mio quel particolare. Col tempo ho imparato a non avere mai grandi aspettative per il futuro, col tempo prenderò quello che mi verrà concesso tranquillamente, in tutta serenità, come sempre.  

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