Il Personaggio della Settimana: Marco Cesaroni

Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? Racconta, poi l’emozione che provi nell’arbitrare partite di Promozione ed Eccellenza in giro per tutta l’Italia. Ne avrei da ricordare. L'ultimo ricordo è di quest’anno alla CAI. Partita in Campania, viaggio in macchina sotto una tempesta di neve che mi ha fatto arrivare in albergo dopo 12 ore di viaggio alle 4 della mattina antecedente la gara, con Antonio (Antonio e Vincenzo erano gli assistenti di quella gara) che si era occupato di ogni minuzia relativa all’organizzazione della mia trasferta, rimasto ad aspettarmi sino a quell’ora tarda con le chiavi della camera. Ricordo l’abbraccio al mio arrivo dopo quella che era sembrata un'interminabile traversata,  il risveglio con Antonio  già pronto ad aspettarmi nella Hall dell’albergo per fare colazione assieme, ed avviarci verso Vincenzo che ci aspettava nel luogo d’incontro prestabilito. Il viaggio in macchina verso Salerno, con lezioni di dialetto Napoletano e relativa sosta per apprezzare le goloserie locali quali mozzarelle di bufala e quant’altro (questa è un eccezione che conferma la regola). Il pre-gara, i suggerimenti ed i consigli durante i colloqui che ci davamo l’un l’altro….. la gara, la prima in Campania per me….ma non è finita, al ritorno la storia e il racconto delle loro tradizioni tramite la recita del presepe vivente, la gioia nel loro volto nel presentarmi ad ogni loro conoscente, come l’arbitro, il loro collega del Nord come se avessi chissà di che straordinario. Tanto il piacere dell’esperienza vissuta che il ritorno a casa fu ancora a notte fonda, ma il Lunedì quando ripensai  al fine settimana trascorso dissi tra me e me: “Tra le tante cose questo weekend ho anche arbitrato!”.
Quanto scritto credo possa rispondere ad entrambe le domande, questo è ciò che si prova ogni qual volta si va in una regione diversa, e si incontrano persone speciali, che sono lì ad aspettarti e ad aiutarti in ogni modo loro possibile, con le quali dividere soddisfazioni  e affrontare la partita.

Come definiresti il tuo modo di arbitrare? A chi ti ispiri e qual è il tuo arbitrio preferito? Molti dicono che il mio modo di arbitrare sia il cosiddetto “all’inglese”, e se tanti lo ripetono forse un po’ di verità c’è. Ma non esiste un modo di arbitrare unico, e per questo la CAI ne è una vera scuola. Come arbitro preferito…bè…quest’anno incontrai un arbitro in treno verso Roma, si presentò e mi disse che il suo nome era Valeri… io…gli chiesi a che OT appartenesse!!! Non ho arbitri preferiti a cui ispirarmi, e poco seguo i nomi dei più famosi tramite giornali e TV, ma cerco di prendere peculiarità da ogni arbitro con cui ho la fortuna di rapportarmi…magari in allenamento… di confrontarmi, e di condividere esperienze, dal più giovane al più vecchio e famoso.

Un tuo pregio ed un tuo difetto? Be, come pregio posso senz’altro menzionare quello di mettermi sempre in dubbio, di fare continua autocritica imparando dagli errori commessi; come difetto….quale dei tanti?... Poco diplomatico e, qualche volta dicono, che appaio un po’ altezzoso!

Qual è l’obiettivo che speri di raggiungere in questa stagione? Ma.. vista l’esperienza un terzo anno alla CAI lo farei volentieri se possibile….ipocrisia portami via…. l’obiettivo è sempre la categoria superiore ovviamente! A tal proposito vorrei citare una frase che sentii dire ad un raduno arbitri e che racchiude perfettamente il mio pensiero in proposito: "Punta sempre alla luna, poi…non sempre ci potrai arrivare, ma almeno potrai dire di aver vagabondato tra le stelle!”

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