Intervista a Stefano Braschi, designatore CAN A

fonte: www.repubblica.it
 
Stefano Braschi, è difficile essere l´erede di Pierluigi Collina?
«Io non ho mai cercato di scimmiottare nessuno ma di essere quello che sono: non mi sono mai posto quindi il problema di dover sostituire Collina, che mi ha lasciato un gruppo eccezionale dal punto di vista professionale».

C´è chi sostiene che lei sia un designatore dimezzato, con Marcello Nicchi, presidente degli arbitri, a decidere…
«All'inizio è vero, forse, all´esterno qualche messaggio è stato capito male. Ma le assicuro che io non mi sono mai sentito un designatore dimezzato, Nicchi non è mai intervenuto nelle mie scelte, è una persona estremamente corretta: se le cose vanno bene il merito è degli arbitri, se vanno male il demerito è mio. Solo mio. Chiaro?».

Errori clamorosi a inizio anno anche di arbitri di primo livello (vedi Rocchi in Cesena-Lecce e Rizzoli in Parma-Genoa), proteste furibonde dei club: ha temuto di saltare?
«C´è stata una pressione eccessiva, un atteggiamento anomalo mai successo in passato. I motivi? Li tengo per me. Ma siamo stati bravi a non perdere mai la testa e tenere la rotta. Piuttosto, agli errori di Rocchi e Rizzoli aggiungerei quello di Russo in Brescia-Roma: noi ammettiamo i nostri sbagli».

Vi accusano di essere troppo buoni: solo cartellini gialli e non rossi.
«Sbagliato. Non è così. I rossi sono in linea col passato, noi cerchiamo solo di arbitrare in modo europeo, di dare un taglio diverso. D'altronde, molte nostre squadre giocano in Europa. Ma non esiste affatto tolleranza sui fatti violenti. La testata di Eto'o è sfuggita? Ma quello è un errore: non c´entra nulla con la linea che ho dato agli arbitri. I giocatori l´apprezzano, c´è maggiore collaborazione. Ha visto che non ci sono più quelle bolge, quei capannelli intorno all'arbitro? Era una brutta abitudine, molto italiana. Speriamo di continuare così anche nel 2011…».

Ma coi dirigenti non sempre va bene: Galliani e Preziosi si sono lamentati con lei, proprio in tribuna.
«Con Preziosi nessun problema, è stato un dialogo civile. Con Galliani poi ci conosciamo da tanti anni. Roba di sport, finita lì… Semmai, allenatori e dirigenti dovrebbero essere più cauti nelle dichiarazioni che fanno dopo la partita, a freddo. Ma mi rendo conto che questo è un campionato equilibratissimo, molto più difficile per tutti. Anche per noi».

Valeri e Mazzoleni promossi internazionali: Russo bocciato: forse perché «comunista» come ha detto Berlusconi?
«Ma no… Davvero, è comunista? Non lo so. Noi non abbiamo queste abitudini di conoscere le idee politiche degli altri. Russo è un arbitro giovane che ha solo avuto un inizio di stagione un po´ traballante. Ma si sta riprendendo. Ho un gruppo, mi creda, di ragazzi che crescono molto come mentalità e io farò il possibile per garantire alle 20 squadre di A tutti gli arbitri. Per ora nessuno ha diretto più di due volte la stessa squadra, e questo è abbastanza rivoluzionario».

Fulvio Bianchi - La Repubblica

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