Gilberto Dagnello, Vice-Commissario CAI, in visita a Pesaro
di Thomas Bonci, AE OTR
Lunedì 10 febbraio 2014 la sezione di Pesaro ha avuto il piacere di ospitare, in qualità di relatore alla riunione tecnica, il Vice-Commissario CAI, Gilberto Dagnello.
All'inizio della riunione, il Presidente di sezione, Luca Foscoli, ha salutato i nuovi ragazzi che hanno da poco superato l'esame per diventare ufficialmente arbitri di calcio. A loro va il nostro benvenuto in questa grande e dinamica Associazione.
Successivamente, ha preso la parola Gilberto Dagnello che, per prima cosa, ha illustrato quali sono le iniziative e i progetti attivati dalla Commissione Interregionale dall'inizio della stagione ad oggi per incrementare la formazione dei giovani arbitri che si relazionano, per la prima volta, con un organo tecnico di carattere nazionale. Il gruppo degli arbitri CAI, a detta di Dagnello, si è dimostrato finora affidabile e ambizioso: sono loro il “serbatoio” di potenzialità per il futuro della nostra Associazione.
Dagnello ha poi cercato di spiegare, attraverso alcuni semplici concetti, cosa significa essere arbitro. Si è parlato di aspetto tecnico, disciplinare e atletico. Tutte caratteristiche fondamentali, ma essere arbitro è qualcosa in più: significa essere una persona perbene, attenta al rispetto delle regole sia nei campi da gioco sia nella vita, significa credere nei valori di legalità, rispetto e convivenza civile. Ecco, sono stati proprio questi gli aspetti che Gilberto ha voluto trasmettere alla giovane platea presente per l'occasione. Le caratteristiche che un grande arbitro dovrebbe possedere sono quindi: educazione, pazienza, umiltà, determinazione, leadership, capacità di gestire un team (come ad esempio è la terna arbitrale). Ogni domenica quando scendiamo sul terreno di gioco dovremmo riflettere sull'importanza e sulla delicatezza del ruolo che ci è stato affidato: il modo per vincere la nostra partita è quello di essere sempre noi stessi, liberi da qualsiasi condizionamento e da qualsiasi paura.
Nella seconda parte della riunione, il relatore ha mostrato alcuni video su particolari episodi e situazioni di gioco (come ad esempio: condotta gravemente sleale, proteste, condotta violenta, ecc...) avvenute in gare di Eccellenza e Promozione in giro per l'Italia. Da rilevare l'ottimo grado di interattività che si è mantenuto tra Gilberto e la platea durante l'intera durata della riunione.
La serata si è poi conclusa con una cena conviviale presso un ristorante della zona. Anche in questa occasione Gilberto ha dato dimostrazione ai presenti di come sia appassionato per il suo lavoro e della sua volontà al costante miglioramento. In poche parole, possiamo dire di avere passato una grande serata in “famiglia”, crescendo ed imparando sempre concetti nuovi. Due cose però le abbiamo già capite da tempo e sono dentro i nostri cuori, sin dal momento in cui siamo entrati a far parte dell'associazione: sono l'orgoglio e la fierezza di essere arbitri!
All'inizio della riunione, il Presidente di sezione, Luca Foscoli, ha salutato i nuovi ragazzi che hanno da poco superato l'esame per diventare ufficialmente arbitri di calcio. A loro va il nostro benvenuto in questa grande e dinamica Associazione.
Successivamente, ha preso la parola Gilberto Dagnello che, per prima cosa, ha illustrato quali sono le iniziative e i progetti attivati dalla Commissione Interregionale dall'inizio della stagione ad oggi per incrementare la formazione dei giovani arbitri che si relazionano, per la prima volta, con un organo tecnico di carattere nazionale. Il gruppo degli arbitri CAI, a detta di Dagnello, si è dimostrato finora affidabile e ambizioso: sono loro il “serbatoio” di potenzialità per il futuro della nostra Associazione.
Dagnello ha poi cercato di spiegare, attraverso alcuni semplici concetti, cosa significa essere arbitro. Si è parlato di aspetto tecnico, disciplinare e atletico. Tutte caratteristiche fondamentali, ma essere arbitro è qualcosa in più: significa essere una persona perbene, attenta al rispetto delle regole sia nei campi da gioco sia nella vita, significa credere nei valori di legalità, rispetto e convivenza civile. Ecco, sono stati proprio questi gli aspetti che Gilberto ha voluto trasmettere alla giovane platea presente per l'occasione. Le caratteristiche che un grande arbitro dovrebbe possedere sono quindi: educazione, pazienza, umiltà, determinazione, leadership, capacità di gestire un team (come ad esempio è la terna arbitrale). Ogni domenica quando scendiamo sul terreno di gioco dovremmo riflettere sull'importanza e sulla delicatezza del ruolo che ci è stato affidato: il modo per vincere la nostra partita è quello di essere sempre noi stessi, liberi da qualsiasi condizionamento e da qualsiasi paura.
Nella seconda parte della riunione, il relatore ha mostrato alcuni video su particolari episodi e situazioni di gioco (come ad esempio: condotta gravemente sleale, proteste, condotta violenta, ecc...) avvenute in gare di Eccellenza e Promozione in giro per l'Italia. Da rilevare l'ottimo grado di interattività che si è mantenuto tra Gilberto e la platea durante l'intera durata della riunione.
La serata si è poi conclusa con una cena conviviale presso un ristorante della zona. Anche in questa occasione Gilberto ha dato dimostrazione ai presenti di come sia appassionato per il suo lavoro e della sua volontà al costante miglioramento. In poche parole, possiamo dire di avere passato una grande serata in “famiglia”, crescendo ed imparando sempre concetti nuovi. Due cose però le abbiamo già capite da tempo e sono dentro i nostri cuori, sin dal momento in cui siamo entrati a far parte dell'associazione: sono l'orgoglio e la fierezza di essere arbitri!