Il Personaggio della Settimana: Oliver Gunsch

a cura della redazione

ImageQuest'oggi intervistiamo Oliver Gunsch, un giovane arbitro pesarese che al recente raduno sezionale si è contraddistinto per l'ottima preparazione atletica, risultando l'associato con miglior tempo nel test Yo-Yo. Inoltre, poche settimane fa, Oliver ha debuttato nel campionato di terza categoria. In bocca al lupo!!

Com'è cominciata la tua avventura all'interno dell'Associazione Italiana Arbitri e come ti trovi attualmente?  La mia avventura  è iniziata nel  Settembre del 2009 quando dopo un incidente stradale ho deciso di interrompere la mia attività come giocatore di basket e di intraprendere una nuova avventura. Attualmente mi dedico molto all'arbitraggio che ormai è una mia grande passione e che mi coinvolge molto.

Cosa vuol dire per te essere arbitro?  Per me essere arbitro vuol dire vivere il calcio dentro il campo. Concentrarsi, correre, sudare, provare emozioni e non semplicemente guardare la partita da un divano o da una tribuna.  Quello lo possono fare tutti ma a me piace provare sensazioni vere.

Raccontaci le tue emozioni del debutto in Terza Categoria.  Il mio debutto è stato un debutto insolito. Anzi tutto come tutti i debutti che ho fatto non me lo aspettavo ed è stato per me una piacevole sorpresa. La location era l'ideale, il comunale di Muraglia, in poche parole sotto casa. Nonostante l'ambiente conosciuto le emozioni erano tante e forti. Per non sbagliare nulla sono arrivato al campo un' ora e un quarto prima dell'inizio della gara. E' stata un'ora di ansie e dubbi ma come sempre dopo il fischio di inizio tutto è svanito.  Minuto dopo minuto, fischio dopo fischio, sono arrivato alla fine della partita e mi sono detto: "Ma è già finita? Peccato mi stavo divertendo."

Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual è l'aneddoto più curioso?
 Penso che il ricordo della mia prima partita mi accompagnerà per sempre. 6 Gennaio, 9:00, tempesta di neve,  ma per l'arbitro si gioca.  L'aneddoto che mi piace ricordare parla di come sono venuto a sapere che cercavano ragazzi per il corso arbitri. Piena estate, forse poteva essere il 20 Agosto, pieno pomeriggio. Ricordo benissimo che c'era un sole rovente, classica giornata torrida ed io me ne stavo comodamente seduto sulla mia sedia da regista con i miei amici al bar in spiaggia. Sicché tra una Cocacola, un tresette ed una pizzetta  vediamo avvicinarsi un uomo molto provato dal caldo, con un bermuda nero ed una polo nero con il logo FIGC. Arrivato al nostro tavolo dice: "ragazzi cosa fate quest'inverno? Vi andrebbe di venire a fare gli arbitri?"  Al che ci siamo guardati e ci siamo detti:  "certo che  hanno proprio bisogno di arbitri per venirli a cercare anche in spiaggia". Quell'uomo era il Presidente di Sezione. Grazie al lavoro da lui svolto ci siamo presentati in quattro al nuovo corso.


Che suggerimento daresti ad un giovane arbitro come te?
 Sicuramente di impegnarsi, dare sempre il cento per cento e di più. Potete essere certi che questi sforzi verranno ripagati e le soddisfazioni non mancheranno. Inoltre la vita associativa e sezionale è una risorsa da sfruttare e da cui si può apprendere molto.

Raccontaci dell'esperienza del raduno Sezionale.  Il raduno sezionale 2011 è stata una validissima esperienza in campo tecnico, atletico e sul piano morale.  E' stato li dove, oltre a passare diversi momenti di svago e divertimento, ho trovato le motivazioni necessarie per affrontare al meglio questa stagione.

Qual è l'obiettivo che speri di raggiungere in questa stagione e quali sono le tue aspettative per il futuro?  Io nell'arbitraggio, come nella vita, non mi pongo aspettative ma accetto sempre quello che arriva come buono e cerco di trarne il massimo. Quindi io so che darò il massimo in ogni partita, poi trarrò i dovuti bilanci solo a fine stagione. Certo c'è sempre un sogno che inizia con la lettera "A" a proposito del quale è legittimo sognare.

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