Il Personaggio della Settimana: Filippo Ridolfi
a cura della redazione

Il numero di oggi è dedicato a Filippo Ridolfi, giovane arbitro (20 anni) della sezione di Pesaro, che dopo soli tre anni di tessera dirige le gare del campionato di Promozione. In bocca al lupo per le future partite!
Com’è cominciata la tua avventura all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri e come ti trovi attualmente? Ho incominciato per caso, ero a scuola e il mio prof di educazione fisica promuoveva questa attività, allora mi sono detto, “Ma proviamo”. Ho fatto un incontro con il nostro presidente Massimo Del Prete insieme a Mirko Baldisserri e da li non ho più smesso, attualmente mi trovo al settimo cielo, davvero un bellissimo ambiente.
Raccontaci alcune tue sensazioni e pensieri sulle tue gare di Promozione. Il debutto è stato come la prima volta che sono sceso in campo con la divisa da arbitro, EMOZIONE UNICA, una sensazione straordinaria, unita alla volontà di dare il meglio di me. A questo proposito mi preme ricordare qui un grande amico-collaboratore EROS DE NOTARIIS che mi ha affiancato nella mia prima partita sostenendomi e facendomi sentire subito a mio agio. GRAZIE EROS.
Le gare di promozione sono certamente più complesse in quanto vi è da imparare a collaborare e lavorare all’unisono con gli assistenti che mi affiancano in ogni partita. Ma posso testimoniare di aver trovato un ambiente davvero speciale.
Che suggerimento daresti ad un giovane arbitro? Essendo giovane anche io suggerirei solo di entrare in campo felice di arbitrare, perché se hai la passione hai già tutto, e soprattutto non abbattersi mai alla prima difficoltà sempre a testa alta, l’importante è fare tutto con il massimo impegno, e credetemi le gioie arrivano.
Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual è l’aneddoto più curioso? Ricordo che andai ad arbitrare una terza categoria, feci una bella gara, appena finita la partita vidi che dalla tribuna si alzarono gli spettatori di entrambe le squadre per applaudirmi, è stato un episodio molto curioso e simpatico…..A volte fa piacere avere anche dei ringraziamenti e non solo insulti...
Raccontaci alcune tue sensazioni e pensieri sulle tue gare di Promozione. Il debutto è stato come la prima volta che sono sceso in campo con la divisa da arbitro, EMOZIONE UNICA, una sensazione straordinaria, unita alla volontà di dare il meglio di me. A questo proposito mi preme ricordare qui un grande amico-collaboratore EROS DE NOTARIIS che mi ha affiancato nella mia prima partita sostenendomi e facendomi sentire subito a mio agio. GRAZIE EROS.
Le gare di promozione sono certamente più complesse in quanto vi è da imparare a collaborare e lavorare all’unisono con gli assistenti che mi affiancano in ogni partita. Ma posso testimoniare di aver trovato un ambiente davvero speciale.
Che suggerimento daresti ad un giovane arbitro? Essendo giovane anche io suggerirei solo di entrare in campo felice di arbitrare, perché se hai la passione hai già tutto, e soprattutto non abbattersi mai alla prima difficoltà sempre a testa alta, l’importante è fare tutto con il massimo impegno, e credetemi le gioie arrivano.
Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual è l’aneddoto più curioso? Ricordo che andai ad arbitrare una terza categoria, feci una bella gara, appena finita la partita vidi che dalla tribuna si alzarono gli spettatori di entrambe le squadre per applaudirmi, è stato un episodio molto curioso e simpatico…..A volte fa piacere avere anche dei ringraziamenti e non solo insulti...
Come definiresti il tuo modo di arbitrare? A chi ti ispiri e chi è il tuo arbitro preferito? Secondo me non ho un modo fisso di arbitrare: molte volte a mio parere bisogna leggere la partita, capire l’andamento le situazioni e così tutto viene di conseguenza. Il mio arbitro preferito è Morganti per il suo carisma per carattere per la sua fermezza di prendere decisioioni. Davvero un grandissimo arbitro.
Un tuo pregio ed un tuo difetto? Un mio pregio la sincerità.... difetto: sono un po' troppo testardo.
Qual è l’obiettivo che speri di raggiungere in questa stagione? L’obbiettivo è di dare sempre il massimo sia fuori che dentro il campo, poi se saran rose fioriranno.
Un tuo pregio ed un tuo difetto? Un mio pregio la sincerità.... difetto: sono un po' troppo testardo.
Qual è l’obiettivo che speri di raggiungere in questa stagione? L’obbiettivo è di dare sempre il massimo sia fuori che dentro il campo, poi se saran rose fioriranno.