Il Personaggio della Settimana: Mattia Biagini
a cura della redazione
Questa settimana abbiamo intervistato Mattia Biagini, il giovane arbitro 19enne (da 4 anni anni all'interno dell'AIA) che in questa stagione sportiva è stato promosso all'Organo Tecnico Regionale dove ha debuttato nel campionato di Prima Categoria. Un grosso in bocca al lupo a Mattia sperando che possa raggiungere tutti i suoi sogni arbitrali.
Hai incarichi associativi? Se si quali? Si, al momento ricopro la veste di aiutante alla Segreteria Sezionale.
Come è cominciata la tua avventura all’interno dell’Associazione Italiana Arbitri e come ti trovi attualmente? Avevo già affrontato questo tema qualche settimana dopo l’inaugurazione del sito sezionale. Il titolo, che fece ridere molti associati (Arbitro per “vocazione”), rispecchia a pieno quello che per me è sicuramente stato un fulmine a ciel sereno proprio come una vocazione perché mai avrei pensato, quando giocavo a calcio, di indossare un giorno quella divisa nera che contraddistingue ogni giudice di gara. Dopo un arduo e assiduo impegno per ritornare ad arbitrare (a seguito del difficile intervento), ecco che adesso inizio a raccogliere i frutti. Attualmente sono passato all’organico regionale per il quale arbitro partite di Prima Categoria dove il livello tecnico e atletico sia dell’arbitro ma anche delle squadre diventano delle pedine fondamentali per raggiungere risultati importanti e gratificanti.
Cosa diresti ad un giovane come te per convincerlo a diventare arbitro? Bella domanda!!! Beh come prima cosa faccio una premessa: convincere un giovane di 15/16 anni a diventare arbitro è molto difficile e posso affermarlo avendoci provato di persona. Secondo me, il vero motivo che forse riesce a convincere tanti giovani (e meno giovani...) a calcare ogni fine settimana i terreni di gioco di tutta Italia per dirigere una gara potrebbe essere proprio quel... "sapore di campo" che aspetti tutta la settimana, quella voglia inspiegabile di sentirsi comunque parte di un mondo ricco di passioni, il vasto mondo del calcio. Senza dimenticare tutte le amicizie e i gruppi che si formano dentro la sezione e che aiutano ogni arbitro a migliorare il proprio percorso.
Quale evento ricordi più volentieri dei tuoi trascorsi arbitrali? E qual è il tuo aneddoto più curioso? Gli eventi da ricordare sono tanti poiché ogni partita ti lascia un messaggio particolare. L’evento e di conseguenza l’aneddoto che racconto più spesso ai nuovi associati è la partita di Coppa Marche di Terza Categoria che vedeva come sfidanti il Villa Fastiggi contro il Villa Ceccolini. All’apparenza, per chi sa la storia, non è un bel racconto soprattutto per i fatti che sono successi, ma posso dire sicuramente che il clima di un derby così sentito mi ha aiutato a consolidare la mia sicurezza e la mia autostima nelle decisioni che assumo.
Come definiresti il tuo modo di arbitrare? A chi ti ispiri e qual è il tuo arbitro preferito? Sinceramente non so neanche io com’è il mio modo di arbitrare. Non mi piace fermare ripetutamente il gioco anche perché si sminuirebbe lo spettacolo. Il mio arbitro preferito è il mitico “Mimì” (Emidio Morganti).
Un tuo pregio ed un tuo difetto? Il mio pregio è di cercare in tutti i modi di migliorare, ascoltando i consigli che mi vengono riferiti..un difetto..alcune volte sono testardo!!
Quali sono i tuoi sogni e le aspettative per il futuro? Intanto mi diverto in prima categoria cercando di fare del mio meglio e cercando di migliorare le carenze che mi vengono rilevate. Poi, si sa, l'obiettivo di ciascun arbitro (ed anche il mio) è quello di arrivare alla CAN A !!!