Il presidente della Commissione di Disciplina delle Marche in sezione a Pesaro

di Thomas Bonci

ImageVenerdì 5 marzo si è svolta la riunione tecnica obbligatoria per tutti gli associati della sezione di Pesaro. Hanno partecipato a tale riunione in veste di ospiti, il Presidente della Commissione Disciplinare delle Marche, dott.  Giammario Schippa, e un componente, dott. Lorenzo Casagrande.
Schippa ha illustrato alla platea tutti i meccanismi della giustizia sportiva. Dall’ arbitro in campo che rappresenta il primo giudice (colui che interviene per punire i falli e adotta sanzioni disciplinari) e che è tenuto, dopo la partita, a compilare il referto di gara fino all’ultimo grado di giudizio. Il documento “referto arbitrale” è l’atto ufficiale, stilato dall’arbitro, che racconta la gara. Rappresenta la fonte privilegiata del giudice di primo grado che deve infliggere le sanzioni ai giocatori e dirigenti in relazione a quanto scritto su tale documento. Per questo la compilazione del rapporto di gara è molto importante e deve essere eseguita con la massima attenzione e cura: descrivere gli episodi con dovizia di particolari renderà più facile il compito al giudice di primo grado e soprattutto farà comminare da questi le più giuste sanzioni.
Una società calcistica può decidere, dopo le “sentenze” del giudice di primo grado di presentare reclamo e qui interviene la Commissione Disciplinare che, oltre alla lettura del referto, sente a chiarimenti l’arbitro e la società reclamante (che saranno quindi convocati nella sede FIGC del capoluogo) per estrapolare un’unica cosa: la verità dei fatti. In relazione di ciò può decidere di aumentare, diminuire o far restare invariati i provvedimenti assunti dal giudice di primo grado.
Al di sopra della Commissione Disciplinare di secondo grado ci sono più elevati gradi di giudizio che hanno competenza nazionale.
Il dott. Schippa, nel continuare un’interessante riunione tecnica,  ha risposto, poi, alle numerose domande poste dagli associati e con loro ha chiarito alcune situazioni che fino a quel momento gli arbitri non avevano potuto esporre. Usciamo, dalla riunione tecnica sicuramente con una crescita collettiva, consapevoli che l’ incontro ha testimoniato che sia l’arbitro che il giudice sportivo hanno lo stesso compito: far rispettare le regole del calcio.

Questo sito utilizza cookies, anche di terze parti, per ottimizzare la tua navigazione. Se vuoi saperne di più o negare il tuo consenso, leggi l'informativa estesa sui cookie. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento, acconsenti al loro utilizzo.