NICCHI: “TROPPE LAMENTELE, OGNUNO RISPETTI IL SUO RUOLO”
«In campo si discute tanto, troppo, per qualsiasi cosa, anche per un calcio d'angolo e questo non è ammissibile; meno che mai vedere un arbitro circondato dai giocatori. Quindi, d'ora in poi, ci saranno più cartellini verso chi protesta attorno all'arbitro». Lo ha annunciato il presidente dell'Associazione italiana arbitri (Aia), Marcello Nicchi in un'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino, edizione locale del Corriere della Sera. «Ci saranno molto presto dei cambiamenti - ha ribadito Nicchi, in attesa del tradizionale incontro fra arbitri, presidenti e capitani delle squadre di A e B che si terrà a Roma a metà gennaio -. D'altronde la regola è chiara, può parlare con il direttore di gara solo il capitano, a gioco fermo, e non per protestare ma per chiedere qualche chiarimento o spiegazione. Può farlo per una o due volte al massimo nel corso dei 90'. Le proteste sono una mancanza di rispetto per questo d'ora in poi saremo più severi». Nicchi ha criticato anche l'abitudine di molti presidenti a lamentarsi: «Sappiano che la tattica del pianto e dell'urlo non paga mai, quindi è bene che tutti si diano una regolata nel rispetto ciascuno del proprio ruolo»