Arbitri... si nasce o si diventa? Convegno a Milano di Basket

fonte: www.arbitri.com

Milano Si è svolto a Milano, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore il Convegno "Arbitri si nasce o si diventa?" . Meeting ha coinvolto Dirigenti, Atleti, Allenatori, Genitori e Arbitri del mondo dei campionati giovanili con alcune testimonianze dei rappresentanti della massima serie professionistica. Ogni partecipante ha proposto il suo punto di vista e un “sapere in azione” che è stato ascoltato e valorizzato. La ricerca si è posta il gravoso obiettivo di comprendere perchè, a fronte delle numerose attività di sensibilizzazione promosse dalla Federazione, il numero degli arbitri oggi non consente di coprire sufficientemente il bisogno regionale.
“Non smettete di alimentare la vostra passione per questo splendido gioco” parola di Gianni Corsolini – ex Presidente della Pallacanestro Cantù, grande saggio del nostro Sport – che così ha chiuso il convegno “Arbitri si nasce o si diventa?”. Un occasione per fare il punto sulla ricerca promossa dal Comitato Regionale Lombardo della FIP, in collaborazione con l’Università Cattolica.
Di fronte a quasi 200 partecipanti si sono affrontati temi delicati ma attualissimi: come viene percepita la figura dell’arbitro da tutte le altre componenti del gioco? Perché lo scontro tra arbitri e allenatori o dirigenti o genitori pare inevitabile? Cosa spinge una persona ad intraprendere la strada che lo porterà a diventare direttore di gara e come mai è sempre così difficile che le giovani leve si avvicinino a questo tipo di ruolo?
Senza dubbio molto lo gioca il clima agonistico della gara, spesso l’esasperazione del risultato a tutti i costi, ma come spiega il Presidente Federale Dino Meneghin: “Il problema di portare nuovi giovani o vecchi appassionati verso il mondo arbitrale è frutto dello spettacolo che portiamo in scena anche nelle partite di Minibasket. Ho seguito delle partite di Minibasket del mio nipotino e non ho potuto fare a meno di vedere coi miei occhi l’esempio che gli adulti danno ai ragazzini. L’arbitro è una figura importantissima nel nostro gioco ed è quanto mai necessario riavvicinare questo ruolo, al resto del gioco”. Come fare? “La ricetta è una: COLLABORARE, allenatori, dirigenti, genitori ed arbitri tutti insomma!”.

Le proposte e le iniziative già avviate sono state diverse, come spiega Sergio Borroni, Presidente del Comitato italiano Arbitri per la Regione Lombardia: “Da qualche settimana stiamo coinvolgendo i mini-arbitri nei pre-gara della serie A. Per questi ragazzini l’emozione di arrivare sul campo in mezzo ai professionisti è indescrivibile: per loro è la realizzazione di un sogno, ma anche uno stimolo straordinario per raggiungere in prima persona quel traguardo. Altra iniziativa che vogliamo fortemente portare avanti è l’addetto all’Arbitro ed al Miniarbitro anche nelle gare giovanili: un dirigente a rotazione o un genitore che segua il ragazzo da quando arriva sul campo fino a quando lascia l’impianto. È una iniziativa che può aiutare il giovane direttore di gara a sentirsi meno solo ed in “balia della folla” nel momento in cui è chiamato a fischiare, ma sarà anche l’occasione per i dirigenti ed i genitori stessi capiranno davvero a cosa va incontro un ragazzo che ha pochi anni più del proprio figlio che è in campo a giocare e divertirsi”.

Nel corso della tavola rotonda sono poi emersi spunti importanti anche dagli interveti di Bobo Begnis, chiamato a raccontare la nascita della sua passione per l’arbitraggio, così come per Marzia Germani e Massimiliano Mazzali, rispettivamente istruttrice minibasket e allenatore impegnati in prima persona sulla formazione giovanile, ma anche Ambrogio Antosti, Presidente della Pallacanestro Lesmo e Paolo Sirtori di Cernusco che hanno ampliato lo scenario a 360° analizzando lo stesso problema da diversi punti di vista.
Un occasione per fare il punto della situazione, ma anche per gettare le basi per proporre un approccio nuovo. “Siamo la Regione traino del movimento – Spiega Enrico Ragnolini, Presidente Regionale FIP – è giusto essere anche pionieri nel cercare nuove strade, nuovi spunti per affrontare i problemi, e quello di ridare una dimensione umana ai direttori di gara è un problema concreto che se non affrontato con la dovuta competenza ci condurrà ad un punto in cui il rapporto sarà irrecuperabile. La strada l’hanno tracciata i ricercatori e tutti coloro che sono intervenuti in questa occasione di confronto. Ora dobbiamo percorrerla insieme, come ha detto il Presidente Meneghin: allenatori, genitori, dirigenti ed arbitri. Tutti insomma siamo chiamati a fare la nostra parte”.

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