Claudio Caprini, componente CAI, in visita presso la sezione
di Ilaria Cleri, AE OTS - Foto di Thomas Bonci
Ancora una volta la sezione pesarese è stata protagonista di un importante incontro con un personaggio di livello nazionale; ospite d’onore della serata è stato il componente CAI Claudio Caprini, che in passato ha militato come assistente anche nella massima serie. Giunto appositamente da Perugia per onorare l’invito del presidente Massimo Del Prete, si è dimostrato un ottimo relatore intrattenendo gli associati pesaresi , accorsi numerosi per l’occasione, sull’importante concetto di cosa sia realmente l’Associazione Italiana Arbitri, definendola come “la più grande scuola d’Italia”, e ponendo in particolare l’accento sul difficile ruolo che ogni sezione ricopre nel processo di maturazione e di crescita di ogni giovane, paragonando le tappe di ogni arbitro a un iter che inizia dalla sezione come luogo di formazione e di condivisione di esperienze e che solo in pochi casi giunge alla conclusione. Pertanto, l’arbitraggio rappresenta un inizio e mai una fine, ha proseguito Caprini, perché sarebbe sbagliato sentirsi arrivati in quanto, ognuno di noi, finita la carriera sui campi, può continuare a dare un prezioso contributo all’Associazione non dimenticando mai che ogni esperienza contribuisce ad arricchire la persona come arbitro e, su tutto, come uomo. Infine, ha concluso la riunione con un bellissimo pensiero sull’essere arbitro, guardando quest’ultimo da una prospettiva diversa, non solo dal lato prettamente tecnico, ma in particolare da quello umano, ricordando a tutti che l’arbitro è soprattutto il volontario per accezione ed eccezione che con passione ed abnegazione si mette al servizio del gioco del calcio per una crescita comune.