1987/88: stagione eccezionale per la nostra sezione!
Per la prima volta un nostro arbitro raggiunge l'Olimpo della CAN A/B. Gli fanno corona due giovani colleghi promossi alla CAN D e numerosi debutti alla promozione e prima categoria regionale.
Meglio così non si poteva chiudere la stagione... e il primo cinquantenario di attività degli arbitri pesaresi.
Ma torniamo indietro... Tutto iniziò quando Alselmo Manzini, arbitro ULIC trasferito alla Scuola A.U.C. Di Artiglieria, alla fine del 1938 arrivò a Pesaro. Qui conobbe due colleghi a Fano ed uno a Bellisio Solfare, iscritti però al Gruppo E. Fogola di Ancona. Si aggiunsero poi altri intraprendenti giovani: Della Fornace, Amadori, Secondini ed altri giovani e fu costituito il Gruppo Arbitri Pesaresi.
Nel 1940 si contò ben 15 arbitri che si ridusse continuamente per via della guerra e la “cartolina rossa” che all'epoca non risparmiò nessuno.
Pesaro, caposaldo della linea gotica, venne semidistrutta dalla seconda guerra mondiale. Il popolo non ebbe tempo di pensare allo sport, ma non appena raggiunse una parvenza di normalità, le partite della Vis Sauro Pesaro (memorabili quelle contro la terza divisione “Karpata” Polacca e contro i Britannici della R.A.F.) vennero disputate al campo di Marte perchè il Benelli era il parcheggio degli “Sherman”, riaccendendo l'entusiasmo sportivo.
In quell' epoca mazzini indisse il primo corso del dopoguerra. Nove gli iscritti, sette i promossi: Alberghetti Angelo, Annibalini Elso, Baciocchi Giuseppe, Bontempi Ernesto, Ferro Carlo, Predieri Angelo e Santini Bruno.
Ma il presidente non fu soddisfatto, ed un nuovo corso a distanza di otto mesi, 18 iscritti e 14 promossi portò nuovi entusiasmi.
Al ritorno dalla “cartolina rossa” si unì al gruppo Annibale Meletti da Addis Abeba e Antonio Arbani facendo arrivare il gruppo a quota 24 iscritti.
Un grosso problema fu quello delle riunioni tecniche. Non ci furono locali dovuto alla distruzione del centro cittadino, quelli disponibile costavano troppo, ma le riunioni si fecero ugualmente.
Da subito gli arbitri di Pesaro si fecero onore... Della Fornace e Viaggiani vennero promossi in serie C.
Arrivarono gli anni '50, il boom, l'acquisizione di una diversa mentalità anche da parte della maggiore società cittadina, la Vis Pesaro, che venne abbandonata dalla conduzione familiare del presidentissimo Oscar Dolcini, per darsi una struttura più aderente ai tempi. Trovò una sede ampia e dignitosa nella centralissima Piazza del Popolo dove ospitò anche l'associazione degli arbitri per le riunioni tecniche.
Manzini, su mandato dell'A.I.A. Nel 1954, organizzò il raduno internazionale. Arrivarono a Pesaro da tutta Europa.
Nel 1957 fu costituito il Comitato Provinciale della FIGC e Della Fornace fu nominato rappresentante dell'A.I.A. In seno al comitato stesso, che era formato dai signori Enzo Schiroli di Fano e Ettore Ferri di Pesaro.
L'attività agonistica però, iniziò nella stagione 58/59 e tutti i componenti erano cambiati. Brunello Palma il Presidente, Isolino Olivi il segretario e Angelo Alberghetti il Delegato Tecnico Provinciale.
Risalì a quei tempi la stretta collaborazione fra la sezione arbitrale e l'organo federale provinciale.
Quando il Comitato, che nel frattempo condusse una buona campagna promozionale, con un aumento notevole di società in tutta la provincia, avvertì la necessità di una sede autonoma, anche gli arbitri erano considerevolmente aumentati.
Il settore giovanile che operava già prima della guerra e si chiamava “Sezione popaganda della FIGC” non aveva sede propria. Il primo dirigente federale di Pesaro, il presidente della propaganda, fu il Dr. Angelo Minzioni.
Il Comitato ebbe sede a casa sua, ed egli fu sempre pronto ad ospitare dirigenti, arbitri e giocatori.
Minzioni si avvalse di collaboratori “pescati” fra i giocatori delle varie squadre, scegliendo con cura i più bisognosi.
Fu in quei tempi he il Comitato pubblicò alcuni numeri di “Sport Propaganda”, giornalino a due o quattro pagine che trattava esclusivamente il calcio giovanile.
Quando poi, per varie vicende, il Dr. Minzioni lasciò il settore giovanile, questo fu affidato a Silvio Di Giorgio. Carlo Ferri fu impegnato nelle designazioni ed Alberghetti svolse l'analogo compito per i “Dilettanti”.
La sede poi si spostò nuovamente prendendo posto in Piazzale Collenuccio.
Nel 1968, diventò Presidente Angelo Alberghetti. Istituì i premi regionali intitolati a due colleghi prematuramente scomparsi..
Al migliore debuttante in prima categoria venne assegnato il premio “Aniello Guastafeirro”, mentre al Fuori Quadro maggiormente distintosi, sia per l'attività sezionale che per quelle di C.S. venne conferito il premio “Emanuele Filiberto Ghiandoni”. I riconoscimenti vennero assegnati il 29 giugno e per tale manifestazione, nel 1971, si organizzo la prima festa sezionale, che diverrà poi il tradizionale incontro di fine anno degli arbitri pesaresi, con la partecipazione di familiari e dirigenti provinciali e regionali dell'A.I.A. E della FIGC.
Ci fu un lungo periodo di assenza di arbitri pesaresi dai campionati nazionali, ma se gli arbitri non brillarono particolarmente, un guardalinee tenne alto il nome di Pesaro, Adamo Polidori, che con Alberto Michelotti e con altri grandi calcò, per oltre un decennio, quei terreni che sono destiati a restare un mitico sogno per i più.
Nel 1972 Mario Carrubba, dopo quasi 18 anni di assenza, portò il nome di pesaro ad un organo tecnico nazionale. Sempre in quell'anno Alberghetti lasciò il posto a Paolo Mele, appena arrivato da Torino.
La sua presidenza fu onorata dalla promozione di Maurizio Paradisi prima alla CASP, indi alla CAN C, e di Giulio Allegrezza alla CASO.
Fu una breve parentesi nella quale ideò ed organizzò il primo raduno sezionale precampionato che ebbe luogo in Carpegna. Tre giornate intense: al mattino seduta atletica al campo sportivo con la guida di un insegnante di educazione fisica, al pomeriggio ripasso di alcune regole fondamentali, indi passeggiata di relax, sulle pendici del monte, serata libera. Il tutto in un rinnovato clima di grande amicizia.
Nello stesso periodo; Allegrezza passò alla CAN C e si festeggiò il 40° di fondazione della sezione.
Nel 1980 Allegrezza assunse la guida della sezione. Con Giulio, l'organico superò i 100 elementi.
Continuarono i raduni precampionato e terminò l'assegnazione dei premi “Ghiandoni-Guastaferro”, restò invece la tradizionale festa sezionale, alla quale nel corso degli anni parteciparono personaggi eminenti dell'organizzazione arbitrale, fra cui alcuni arbitri di grande nome e prestigio.
Nel 1987 Allegrezza si dimise e Mario Carruba venne nominato Commissario Straordinario.
A seguire è stato nominato lui stesso presidente sezionale fino al 1989, poi un anno di presidenza a Alessandri Marco e 10 anni di presidenza di Mormile Pasquale.
Per la prima volta un nostro arbitro raggiunge l'Olimpo della CAN A/B. Gli fanno corona due giovani colleghi promossi alla CAN D e numerosi debutti alla promozione e prima categoria regionale.
Meglio così non si poteva chiudere la stagione... e il primo cinquantenario di attività degli arbitri pesaresi.
Ma torniamo indietro... Tutto iniziò quando Alselmo Manzini, arbitro ULIC trasferito alla Scuola A.U.C. Di Artiglieria, alla fine del 1938 arrivò a Pesaro. Qui conobbe due colleghi a Fano ed uno a Bellisio Solfare, iscritti però al Gruppo E. Fogola di Ancona. Si aggiunsero poi altri intraprendenti giovani: Della Fornace, Amadori, Secondini ed altri giovani e fu costituito il Gruppo Arbitri Pesaresi.
Nel 1940 si contò ben 15 arbitri che si ridusse continuamente per via della guerra e la “cartolina rossa” che all'epoca non risparmiò nessuno.
Pesaro, caposaldo della linea gotica, venne semidistrutta dalla seconda guerra mondiale. Il popolo non ebbe tempo di pensare allo sport, ma non appena raggiunse una parvenza di normalità, le partite della Vis Sauro Pesaro (memorabili quelle contro la terza divisione “Karpata” Polacca e contro i Britannici della R.A.F.) vennero disputate al campo di Marte perchè il Benelli era il parcheggio degli “Sherman”, riaccendendo l'entusiasmo sportivo.
In quell' epoca mazzini indisse il primo corso del dopoguerra. Nove gli iscritti, sette i promossi: Alberghetti Angelo, Annibalini Elso, Baciocchi Giuseppe, Bontempi Ernesto, Ferro Carlo, Predieri Angelo e Santini Bruno.
Ma il presidente non fu soddisfatto, ed un nuovo corso a distanza di otto mesi, 18 iscritti e 14 promossi portò nuovi entusiasmi.
Al ritorno dalla “cartolina rossa” si unì al gruppo Annibale Meletti da Addis Abeba e Antonio Arbani facendo arrivare il gruppo a quota 24 iscritti.
Un grosso problema fu quello delle riunioni tecniche. Non ci furono locali dovuto alla distruzione del centro cittadino, quelli disponibile costavano troppo, ma le riunioni si fecero ugualmente.
Da subito gli arbitri di Pesaro si fecero onore... Della Fornace e Viaggiani vennero promossi in serie C.
Arrivarono gli anni '50, il boom, l'acquisizione di una diversa mentalità anche da parte della maggiore società cittadina, la Vis Pesaro, che venne abbandonata dalla conduzione familiare del presidentissimo Oscar Dolcini, per darsi una struttura più aderente ai tempi. Trovò una sede ampia e dignitosa nella centralissima Piazza del Popolo dove ospitò anche l'associazione degli arbitri per le riunioni tecniche.
Manzini, su mandato dell'A.I.A. Nel 1954, organizzò il raduno internazionale. Arrivarono a Pesaro da tutta Europa.
Nel 1957 fu costituito il Comitato Provinciale della FIGC e Della Fornace fu nominato rappresentante dell'A.I.A. In seno al comitato stesso, che era formato dai signori Enzo Schiroli di Fano e Ettore Ferri di Pesaro.
L'attività agonistica però, iniziò nella stagione 58/59 e tutti i componenti erano cambiati. Brunello Palma il Presidente, Isolino Olivi il segretario e Angelo Alberghetti il Delegato Tecnico Provinciale.
Risalì a quei tempi la stretta collaborazione fra la sezione arbitrale e l'organo federale provinciale.
Quando il Comitato, che nel frattempo condusse una buona campagna promozionale, con un aumento notevole di società in tutta la provincia, avvertì la necessità di una sede autonoma, anche gli arbitri erano considerevolmente aumentati.
Il settore giovanile che operava già prima della guerra e si chiamava “Sezione popaganda della FIGC” non aveva sede propria. Il primo dirigente federale di Pesaro, il presidente della propaganda, fu il Dr. Angelo Minzioni.
Il Comitato ebbe sede a casa sua, ed egli fu sempre pronto ad ospitare dirigenti, arbitri e giocatori.
Minzioni si avvalse di collaboratori “pescati” fra i giocatori delle varie squadre, scegliendo con cura i più bisognosi.
Fu in quei tempi he il Comitato pubblicò alcuni numeri di “Sport Propaganda”, giornalino a due o quattro pagine che trattava esclusivamente il calcio giovanile.
Quando poi, per varie vicende, il Dr. Minzioni lasciò il settore giovanile, questo fu affidato a Silvio Di Giorgio. Carlo Ferri fu impegnato nelle designazioni ed Alberghetti svolse l'analogo compito per i “Dilettanti”.
La sede poi si spostò nuovamente prendendo posto in Piazzale Collenuccio.
Nel 1968, diventò Presidente Angelo Alberghetti. Istituì i premi regionali intitolati a due colleghi prematuramente scomparsi..
Al migliore debuttante in prima categoria venne assegnato il premio “Aniello Guastafeirro”, mentre al Fuori Quadro maggiormente distintosi, sia per l'attività sezionale che per quelle di C.S. venne conferito il premio “Emanuele Filiberto Ghiandoni”. I riconoscimenti vennero assegnati il 29 giugno e per tale manifestazione, nel 1971, si organizzo la prima festa sezionale, che diverrà poi il tradizionale incontro di fine anno degli arbitri pesaresi, con la partecipazione di familiari e dirigenti provinciali e regionali dell'A.I.A. E della FIGC.
Ci fu un lungo periodo di assenza di arbitri pesaresi dai campionati nazionali, ma se gli arbitri non brillarono particolarmente, un guardalinee tenne alto il nome di Pesaro, Adamo Polidori, che con Alberto Michelotti e con altri grandi calcò, per oltre un decennio, quei terreni che sono destiati a restare un mitico sogno per i più.
Nel 1972 Mario Carrubba, dopo quasi 18 anni di assenza, portò il nome di pesaro ad un organo tecnico nazionale. Sempre in quell'anno Alberghetti lasciò il posto a Paolo Mele, appena arrivato da Torino.
La sua presidenza fu onorata dalla promozione di Maurizio Paradisi prima alla CASP, indi alla CAN C, e di Giulio Allegrezza alla CASO.
Fu una breve parentesi nella quale ideò ed organizzò il primo raduno sezionale precampionato che ebbe luogo in Carpegna. Tre giornate intense: al mattino seduta atletica al campo sportivo con la guida di un insegnante di educazione fisica, al pomeriggio ripasso di alcune regole fondamentali, indi passeggiata di relax, sulle pendici del monte, serata libera. Il tutto in un rinnovato clima di grande amicizia.
Nello stesso periodo; Allegrezza passò alla CAN C e si festeggiò il 40° di fondazione della sezione.
Nel 1980 Allegrezza assunse la guida della sezione. Con Giulio, l'organico superò i 100 elementi.
Continuarono i raduni precampionato e terminò l'assegnazione dei premi “Ghiandoni-Guastaferro”, restò invece la tradizionale festa sezionale, alla quale nel corso degli anni parteciparono personaggi eminenti dell'organizzazione arbitrale, fra cui alcuni arbitri di grande nome e prestigio.
Nel 1987 Allegrezza si dimise e Mario Carruba venne nominato Commissario Straordinario.
A seguire è stato nominato lui stesso presidente sezionale fino al 1989, poi un anno di presidenza a Alessandri Marco e 10 anni di presidenza di Mormile Pasquale.
Dal novembre 2000 al giugno 2004 Marchetti Gabriele
Dal luglio 2004 al 15 maggio 2012 Del Prete Massimo.
L'assemblea elettiva del 15 maggio 2012 vede eletto alla presidenza Foscoli Luca, già vicepresidente di Del Prete negli ultimi 5 anni.
... e la storia continua....
Ci sembra doveroso ricordare, senza nominarli nel timore di dimenticare qualcuno, tutti coloro che hanno contribuito alla continua ascesa della Sezione arbitri pesarese, a cominciare dai delegati tecnici, segretari sezionali, consiglieri, tesorieri, sindaci revisori; i commissari speciali che con la loro oscura ed assidua opera hanno contribuito al miglioramento dei giovani loro affidati, e tutti coloro che a lungo o fugacemente, hanno appartenuto alla nostra famiglia all'ambiente arbitrale dal quale hanno sicuramente tratto utili eserienze.
Ci sembra doveroso ricordare, senza nominarli nel timore di dimenticare qualcuno, tutti coloro che hanno contribuito alla continua ascesa della Sezione arbitri pesarese, a cominciare dai delegati tecnici, segretari sezionali, consiglieri, tesorieri, sindaci revisori; i commissari speciali che con la loro oscura ed assidua opera hanno contribuito al miglioramento dei giovani loro affidati, e tutti coloro che a lungo o fugacemente, hanno appartenuto alla nostra famiglia all'ambiente arbitrale dal quale hanno sicuramente tratto utili eserienze.
Un ringraziamento particolare a Girogio Ricci delegato tecnico per 26 anni.
Chiudiamo definitivamente questa retrospettiva di cinquant'anni di attività degli arbitri pesaresi con uno sguardo al futuro, ai giovanissimi che si affacciano ora al duro cammino arbitrale.