L'internazionale Nicola Rizzoli ospite a Pesaro
di Ilaria Cleri, AE OTR
Evento di grande spessore per gli arbitri pesaresi che lo scorso 19 febbraio hanno avuto il privilegio di assistere ad una lectio magistralis dell'arbitro internazionale Nicola Rizzoli, eletto miglior arbitro del 2014 e reduce dalla finale di Coppa del Mondo in Brasile. Organizzata dal Panathlon Club presso la sala congressi dell'Hotel Flaminio di Pesaro, la serata ha visto la partecipazione dei principali rappresentati regionali e provinciali della FIGC e dell'AIA, fra i quali, è doveroso ricordare il Presidente del Cra Marche Gustavo Malascorta con i suoi collaboratori, il Presidente della Sezione AIA di Pesaro Luca Foscoli e, naturalmente, il Presidente del Panathlon Alberto Paccapelo.
Un plauso ed un ringraziamento particolare vanno proprio al Presidente Paccapelo per la scelta di non riservare questo incontro esclusivamente ai diretti interessati ma di aprirlo alle diverse componenti calcistiche, presenti molti rappresentanti delle società territoriali, e a tutti gli appassionati di sport in genere; quale modo migliore per dare l'opportunità a tutti coloro che amano questo sport per poter conoscere da un punto di vista umano le persone che svolgono un ruolo così complesso come quello arbitrale.
Con estrema eleganza e simpatia, Rizzoli ha intrattenuto la platea per oltre un'ora aprendo la serata con una frase di Michel Platini, uno dei più grandi calciatori della storia ed attuale Presidete UEFA: "Il regalo più grande nella mia carriera è stato quello di saper leggere le partite".
Proprio a partire da questa citazione si è sviluppata una riflessione molto significativa sul concetto del "reading the game", un aspetto di primaria importanza affinché la prestazione arbitrale possa raggiungere alti livelli.
Basato su tre aspetti essenziali quali osservare, capire ed interpretare, la perfetta lettura del gioco e la capacità intrinseca di osservazione permettono di cogliere i singoli dettagli e di prevedere i successivi accadimenti, aumentando la credibilità in campo.
Per arrivare a questo risultato è necessaria una preparazione attenta e scrupolosa su tutto ciò che riguarda una gara: singoli calciatori, squadre, ambiente; ogni partita deve essere quindi affrontata come fosse un'equazione con tante variabili, perché solo studiando e conoscendo le varie componenti si può ridurre l'effetto sorpresa. Grazie alle sue qualità dialettiche Rizzoli ha saputo catturare l'attenzione dei presenti, coinvolgendo nel dibattito numerosi colleghi e rivelando una grande umiltà, qualità che lo ha via via avvicinato alla platea, passando da ospite illustre a componente della nostra grande famiglia, facendosi sentire come "uno di noi". Lo stesso Rizzoli ha spiegato quanta importanza abbia rivestito per la sua carriera il lavoro di squadra: quando si scende in campo è indispensabile un team work affiatato senza però mai dimenticare che a monte esiste un lavoro instancabile, al quale partecipano tutti i nostri componenti di questa nostra famiglia arbitrale. Al termine di questa serata ricca di spunti di crescita e di emozioni nel sentir parlare il migliore arbitro al mondo è emerso ancora di più l'orgoglio di far parte di questa Associazione che, oltre che grandi arbitri, ha il merito di formare, prima ancora di ogni altra cosa, grandi uomini. Nicola Rizzoli ne è stato il massimo esempio tangibile nel corso di questo evento irripetibile perché se come lui stesso ha detto "non esiste una seconda possibilità per fare una prima bella impressione", non vi è dubbio che lui abbia lasciato uno splendido ricordo in tutti coloro che qui a Pesaro lo hanno visto ed ascoltato di persona per la prima volta.
Con estrema eleganza e simpatia, Rizzoli ha intrattenuto la platea per oltre un'ora aprendo la serata con una frase di Michel Platini, uno dei più grandi calciatori della storia ed attuale Presidete UEFA: "Il regalo più grande nella mia carriera è stato quello di saper leggere le partite".
Proprio a partire da questa citazione si è sviluppata una riflessione molto significativa sul concetto del "reading the game", un aspetto di primaria importanza affinché la prestazione arbitrale possa raggiungere alti livelli.
Basato su tre aspetti essenziali quali osservare, capire ed interpretare, la perfetta lettura del gioco e la capacità intrinseca di osservazione permettono di cogliere i singoli dettagli e di prevedere i successivi accadimenti, aumentando la credibilità in campo.
Per arrivare a questo risultato è necessaria una preparazione attenta e scrupolosa su tutto ciò che riguarda una gara: singoli calciatori, squadre, ambiente; ogni partita deve essere quindi affrontata come fosse un'equazione con tante variabili, perché solo studiando e conoscendo le varie componenti si può ridurre l'effetto sorpresa. Grazie alle sue qualità dialettiche Rizzoli ha saputo catturare l'attenzione dei presenti, coinvolgendo nel dibattito numerosi colleghi e rivelando una grande umiltà, qualità che lo ha via via avvicinato alla platea, passando da ospite illustre a componente della nostra grande famiglia, facendosi sentire come "uno di noi". Lo stesso Rizzoli ha spiegato quanta importanza abbia rivestito per la sua carriera il lavoro di squadra: quando si scende in campo è indispensabile un team work affiatato senza però mai dimenticare che a monte esiste un lavoro instancabile, al quale partecipano tutti i nostri componenti di questa nostra famiglia arbitrale. Al termine di questa serata ricca di spunti di crescita e di emozioni nel sentir parlare il migliore arbitro al mondo è emerso ancora di più l'orgoglio di far parte di questa Associazione che, oltre che grandi arbitri, ha il merito di formare, prima ancora di ogni altra cosa, grandi uomini. Nicola Rizzoli ne è stato il massimo esempio tangibile nel corso di questo evento irripetibile perché se come lui stesso ha detto "non esiste una seconda possibilità per fare una prima bella impressione", non vi è dubbio che lui abbia lasciato uno splendido ricordo in tutti coloro che qui a Pesaro lo hanno visto ed ascoltato di persona per la prima volta.